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Giovedì, 25 Aprile 2024
Stelle cadenti

La guerra fredda tra Di Maio e Conte: i 5 stelle verso la scissione

I vicepresidenti M5s silurano l'ex capo politico: "Un corpo estraneo" dice Riccardi mentre per Taverna è un "Renzi qualunque"

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è oggi a Lussemburgo per partecipare al Consiglio Affari Esteri. All'ordine del giorno l'Ucraina, in vista del vertice Ue che si terrà a Bruxelles giovedì e venerdì. Per Di Maio un incontro preceduto da un lungo confronto interno al Movimento 5 stelle dopo le critiche dell'ex leader pentastellato al capo politico Giuseppe Conte.

È infatti durato oltre 4 ore il consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, al centro l'invio di nuove armi all'Ucraina che trova l'opposizione del capo politico. Per ora non si parla di una espulsione di Di Maio ma Giuseppe Conte, durante la riunione convocata d'urgenza, si è detto molto rammaricato dalle parole usate dal titolare della Farnesina. Che tra i due i rapporti fossero tutt'altro che idilliaci è cosa nota ma l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le parole del ministro degli Esteri che, criticando la linea di chi nella formazione politica vorrebbe fermare l'invio di armi all'Ucraina, aveva sostenuto che una scelta del genere avrebbe “disallineato” l'Italia dagli alleati Nato, e messo in pericolo la “sicurezza” del nostro Paese.

Nel corso delle quattro ore di riunione notturna - in parte in presenza, in parte in videoconferenza - con i 14 componenti del Consiglio, viene ribadita la linea sulla risoluzione che dovrà essere votata al Senato martedì, in concomitanza con le comunicazioni del premier Mario Draghi prima di partire per Bruxelles: il Movimento continuerà nella mediazione con il resto della maggioranza sulla risoluzione unitaria, ribadendo la centralità del Parlamento, ma senza creare problemi. Dunque, nessun riferimento alle armi, ma ad una de-escalation militare e alla centralità del Parlamento. "La linea euroatlantica non è mai stata messa in discussione", si legge nella bozza redatta da alcuni senatori pentastellati che chiedeva lo stop alle armi a Kiev, "non è mai stata condivisa", sottolinea uno dei partecipanti al vertice. Era stato proprio questo documento, una volta messo in circolazione, a scatenare lo scontro.

Ma lo scontro appare solo rimandato. Il vicepresidente del Movimento, Riccardo Ricciardi, ha definito l'ex capo politoco "un corpo estraneo" auspicando provvedimenti. Di qui l'ipotesi, rimbalzata per tutto il giorno, di un'espulsione (o auto-espulsione) del ministro degli Esteri. Durissima anche l'altro vicepresidente, la senatrice Paola Taverna che in un'intervista alla Stampa usa parole incendiarie su Di Maio "non lo riconosco più, sembra di sentir parlare Renzi, si comporta come un centrista qualunque". Secondo Taverna il ministro degli Esteri starebbe cercando di distruggere il nuovo corso del Movimento ma sullo sfondo ci solo le politiche 2023 e la regola del secondo mandato.

Secono lo statuto del movimento il limite dei due mandati imporrebbe un passo indietro a Di Maio e Giuseppe Conte ha annunciato di voler chiedere alla base un voto per modificare o meno il limite. "È un problema interno al M5s - spiega ancora Taverna -non deve influire in nessuna maniera sulla tenuta dell'esecutivo". Se Di Maio "si scusa con la sua comunità si può aprire un dialogo, ma credo che lui abbia già deciso di lasciare il Movimento 5 stelle" chiosa Taverna.

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