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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Diciotti, il M5s cambia l'orario del voto online su Rousseau (che non funziona)

Oggi è in programma il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. Appendino: "Caso Diciotti? Ci si difende nei processi"

Il M5s cambia l'orario del voto su Rousseau che chiede il parere della base sul caso Diciotti, con la richiesta al Senato di autorizzare il processo a Matteo Salvini. "La votazione è attiva su Rousseau nella giornata di oggi, lunedì 18 febbraio, dalle 11.00 alle 20.00", si legge in un post del blog delle Stelle, appena aggiornato. Poi, nel pomeriggio, un secondo slittamento: si vota fino alle 21.30. Precedentemente il voto era stato previsto dalle ore 9 alle 19.

Rousseau down, non funziona: slitta il voto degli iscritti M5s

Rousseau down: non funziona. Troppe le persone connesse sulla piattaforma grillina, dove oggi gli iscritti 5 Stelle sono chiamati a esprimersi sull'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini. Il boom di accessi al sito M5s hanno costretto i vertici del Movimento a posticipare di un'ora la votazione e a rinviare la riunione del gruppo Camera prevista stasera prima della congiunta. L'assemblea deputati-senatori ad ogni modo è confermata. Stamani, ben prima delle 10, nei vertici rimbalzava nervosismo per i timori legati alla 'performance' di Rousseau. 

M5s, boom di accessi su Rosseau. Attivisti ed eletti spazientiti: "Un'ora di attesa per votare"

Cambia inoltre la formula utilizzata sulla piattaforma Rousseau per lasciare agli iscritti M5s la decisione sul voto della giunta sulle immunità per il caso Diciotti. La sostanza del quesito, che ieri era stata oggetto di polemiche e precisazioni, resta invariata con il sì per negare l’autorizzazione a procedere e il no, che al contrario, apre la strada al processo per il responsabile del Viminale. Nel quesito, tuttavia, rispetto alla formula che è stata utilizzata ieri, è stato aggiunto l'inciso “è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta affermativa e “non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato” in caso di risposta negativa. La modifica, a quanto si apprende, è stata apportata in seguito alle frizioni che ieri hanno accompagnato il post in cui veniva annunciato il voto sul caso Diciotti.

Perché da oggi non ha più senso definire "grillini" i sostenitori del M5s

Ecco il quesito e le opzioni di risposta:

Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?

  • Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere.
  • No, non é avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere.

Sul blog delle Stelle si legge: "Vi ricordiamo che, come previsto dallo Statuto, possono partecipare al voto gli iscritti all’Associazione MoVimento 5 Stelle da almeno sei mesi, con documento certificato".

Salvini e il caso Diciotti, sindaci M5s: "Ci si difende nei processi"

Nel giorno in cui gli iscritti al M5s sono chiamati a votare su Rousseau sull'eventuale autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per il caso Diciotti, tre sindaci pentastellati - Virgina Raggi, Chiara Appendino e Filippo Nogarin - hanno dichiarato che voterebbero a favore. "Le responsabilità, anche politiche, devono restare personali. E' giusto che siano i giudici a esprimersi", hanno dichiarato al Fatto Quotidiano. "Il luogo corretto per difendersi dalle accuse e far valere le proprie ragioni siano le aule di tribunale e credo che questo debba valere per tutti", scrive Chiara Appendino in un contributo sul Fatto

Poi è arrivata una precisazione da parte del sindaco di Roma. "Ingigantite mie parole su caso Diciotti. Chiariamo subito un punto: sostegno pieno alla linea scelta da Luigi Di Maio", ha scritto Virginia Raggi sul suo profilo Twitter.


Diciotti, "l'indicazione" per il voto online fa storcere il naso agli iscritti M5s

"Io voterò sì, ma ho studiato le carte. Gli iscritti M5s si baseranno sui dettami della piattaforma". Gregorio De Falco, senatore membro della Giunta delle immunità e delle elezioni, espulso dal Movimento 5 Stelle, intervistato dal Giorno, punta il dito contro la consultazione online del movimento: "Il vincolo che hanno i parlamentari 5 Stelle - ricorda - è sul programma, non su quello che emerge dal voto online. Non dimentichiamo che Rousseau serviva per dare indicazioni su questioni interne al Movimento...". Poi c'è il problema del quesito, ieri postato sul blog delle Stelle. "Il primo errore è enorme: si parla di ritardo dello sbarco della Diciotti. Ma stiamo scherzando? Non è stato un ritardo per impedimento, ma un divieto. È ridicolo non scriverlo". Quindi per lei il quesito cerca di orientare il voto degli iscritti?". Per De Falco si tratta di un testo "che è fuorviante. Anche quando viene citato il regolamento di Dublino in cui si spiega che il governo stava trattando con l'Ue e, per questo, non autorizzava lo sbarco, c'è un altro errore: i migranti erano già in Italia".

"Altro aspetto controverso" per il capitano della guardia costiera è quello della collegialità della decisione: "Basta andare a leggere i giornali di quel periodo per rendersi conto che Toninelli e Salvini non la pensavano allo stesso modo. Ma se anche fosse stata condivisa la linea politica ciò non esime Salvini da responsabilità".
 

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