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Martedì, 23 Aprile 2024
SCANDALI / Milano

Lega contro Formigoni: rimpasto al Pirellone

L'arresto dell'assessore Zambetti, accusato di legami con la 'ndrangheta, ha scatenato la tempesta. Il Carroccio: "Non arriveremo a fine mandato, al voto subito". Summit Formigoni, Alfano, Maroni a Roma. Si ridanno le deleghe

Resa dei conti in corso. Dopo l'arresto dell'assessore Zambetti, accusato di stretti legami con la 'ndrangheta, la Lega Nord ha infatti chiesto a gran voce al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di dare "un taglio netto" a questa situazione. Due le vie d'uscita che il Carroccio ha dato al governatore: azzerare la giunta da lui guidata o le dimissioni di tutti i consiglieri e gli assessori leghisti in Regione.

L'attesa è tutta per il confronto in corso presso la sede nazionale del Pdl, a Roma, tra il governatore, il segretario Angelino Alfano e il leader del Carroccio, Roberto Maroni.

Sul tavolo, la volontà di Formigoni di azzerare la Giunta. E le prime deleghe ad essere ritirare sarebbero proprio quelle leghiste. E per alzare la tensione, Formigoni ha avvertito: "Se salta la Lombardia, crollano Veneto e Piemonte".

Una dichiarazione che ha fatto infuriare la Lega, in primis il governatore veneto Luca Zaia: "E’ giusto che i problemi della Lombardia se li risolvano i lombardi e non scarichino i loro problemi sulle altre amministrazioni. Noi non centriamo nulla con quei fatti. A me non risulta che Formigoni sia veneto e si occupi del Veneto - ha aggiunto Zaia - quindi pensi a casa sua''

Per evitare la rottura servirà tutta la 'mediazione' possibile di Alfano, ma la situazione lombarda è ormai a un punto di non ritorno.

VOTO NEL 2013?. Azzeramento della giunta e governo regionale che traghetti la Lombardia al voto nel 2013. Sono queste - secondo quanto si apprende - le condizioni poste da Roberto Maroni nel corso del vertice a via dell'Umiltà con Angelino Alfano e Roberto Formigoni. Condizioni che al momento il governatore lombardo, secondo quanto si apprende, non ha accettato. Formigoni non è convinto che occorra azzerare l'intera giunta per costituirne un'altra completamente nuova e, di fatto, a tempo. Ma soprattutto, chiede al Carroccio di ritirare le dimissioni prima di dar vita a gesti di discontinuità.

SALVINI. "Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo indietro o uno di lato - ha detto Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Lombarda, al termine di un incontro con i consiglieri al Pirellone - ci aspettiamo quanto meno l'azzeramento dell'intera giunta, l'eventuale dimezzamento dei nuovi assessori, eventualmente con un altro presidente di Regione".

Salvini ha quindi affermato: "Siamo consci del fatto che si andrà a votare il prima possibile, probabilmente ad aprile. Comunque - ha aggiunto - la Regione Lombardia non arriverà a fine mandato".

FORMIGONI. Roberto Formigoni, intervenendo telefonicamente a Mattino 5 su Canale 5, replica alle dimissioni degli assessori leghisti in Regione Lombardia dopo gli scandali e il caso Zambetti: "La Lega ieri ha annunciato le proprie dimissioni - ha detto Formigoni a Maurizio Belpietro - io ne ho preso atto, ho lavorato tutta notte per fare che queste cose siano presidiate. Se la Lega conferma che si tira fuori dai giochi prenderò le mie decisioni, andrò a un rinnovamento completo della Giunta, come ho annunciato. O rinnovamento completo o si andrà a elezioni. Ma la Lega deve scegliere se è dentro o è fuori. Se si dimette ovviamente non avrà più responsabilità. I lombardi hanno eletto Formigoni, come nelle altre regioni si elegge il governatore. Gli altri, quasi nessuno sa chi sono".

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"Se invece la Lega - ha aggiunto il governatore lombardo - intende continuare a condividere questo patto politico decideremo insieme il da farsi e anche in questo caso la mia volontà è molto netta, o giunta nuova o si va a elezioni. Il fatto che la 'Ndrangheta abbia deciso di infiltrarsi nelle istituzioni è un fatto gravissimo e a questo ho detto e dirà uno stop definitivo".

ZAMBETTI E LE 'NDRINE. Secondo gli inquirenti di Milano, avrebbe pagato 200 mila euro alla 'ndrangheta per acquistare un pacchetto di 4.000 preferenze. Accuse "estremamente gravi" per Formigoni, ma che "riguardano Zambetti, già sollevato dal suo incarico".

In tutto sono 20 le persone arrestate (una ai domiciliari e 19 in carcere) nella maxi operazione che ha coinvolto l'assessore. I reati contestati sono oltre al voto di scambio, il concorso esterno in associazione mafiosa ('ndrangheta) e la corruzione. L'ordinanza di arresto ha raggiunto anche Ambrogio Crespi, fratello minore di Luigi, ex sondaggista preferito di Silvio Berlusconi. Era Crespi, secondo l'accusa, a rastrellare i voti nei quartieri periferici di Milano, grazie ai suoi numerosi contatti con la malavita organizzata.

TERREMOTO PDL. Lo scandalo che sta scuotendo il Pdl lombardo, dopo l'arresto dell'assessore regionale Zambetti, sta minando le fondamenta del partito. A riecheggiare, oggi, sono le parole della consigliera 'anti-Minetti, Sara Giudice, che ha urlato ai quattro venti la sua rabbia per quello che ritiene "un agguato". Suo padre è indagato con l'accusa di aver comprato 400 voti per garantire alla figlia di essere eletta in Consiglio comunale. "Hanno voluto incastrarmi, sono stati quelli del Pdl. Io faccio una battaglia interna al mio partito, che era fortissimo con Berlusconi saldamente in sella, gridando allo scandalo per la candidatura della Minetti. Me ne vado e mi candido in una lista civica e àtutti mi chiedono se sono matta. Le pare - osserva - che la 'ndrangheta potesse essere interessata a una così, che stava facendo una battaglia per la pulizia e la legalità?".

E' "evidente - aggiunge - che non stavo simpatica a molte persone nel mio ex partito. L'hanno fatto per incastrarmi ma non ci sono riusciti" perchè "mio padre ha detto no a quelle richieste di soldi in cambio di voti. I quattrini non li avevo neppure per attaccare i manifesti". Però "sono riuscita a spaventare un sistema di potere e continuo a spaventarmi, questa storia rappresenta gli ultimi colpi di coda di un sistema marcio".
 

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