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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Letta si dimette, la rottamazione al potere

Ha vinto Renzi, il Pd ha sfiduciato Enrico Letta. Il premier salirà al Colle e rimetterà nella mani di Napolitano il proprio mandato. Alle 18 di mercoledì 13 febbraio è cominciata per l’Italia l’era Renzi

Il braccio di ferro tra Matteo Renzi ed Enrico Letta è durato appena 24 ore. Ieri, attorno alle 18, il premier aveva sfidato il suo segretario: “Se vuoi venire al posto mio , dillo alla luce del sole. Io non mi dimetto”. Calma da “maestro Zen”, serenità a go-go. Alle 15:30 di questo pomeriggio complicato, Renzi ha servito a Letta quella chiarezza che andava cercando: “Ti ringrazio per il lavoro svolto” ad Enrico.

E al suo partito: “Questo non un processo al governo, non è un derby. Vi chiedo una fase nuova, quel coraggio per uscire dalla palude. Vi propongo la strada più difficile, quella di un nuovo governo. E' una scelta azzardata ma può avere senso se l'obiettivo è il 2018 portando a termine il percorso delle riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente”. Alle 18, il verdetto. Il Partito democratico approva il documento che, nei fatti, sfiducia il presidente del consiglio: “136 favorevoli, contrari 16, astenuti 2, il documento passa a larga maggioranza”.

Passano giusto 10 minuti e da Palazzo Chigi arriva il flash risolutore: Letta, domani salirà al Colle per rimettere il mandato nelle mani di Giorgio Napolitano (breaking news nel mondo). “Ho informato il presidente della Repubblica, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. Una fuoriuscita istituzionale. Non mancherà, domani, l’ultimo saluto alla sua ex squadra di governo. Inizia quindi l’era Renzi. La rottamazione si è fatta governo.  

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Di seguito il documento con cui il Pd ha tolto la fiducia a Letta:

"La Direzione del Partito Democratico esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il Presidente del Consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo - esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale - e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei. Assume il documento Impegno Italia come contributo per affrontare i problemi del Paese. Rileva la necessità e l'urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche. Invita gli organismi dirigenti, legittimati dal Congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si è determinata per consentire all'Italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il Titolo V e la trasformazione del Senato della Repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro Paese".

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