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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Dimissioni a pioggia dei presidenti di Provincia, tra tagli e voglia di Parlamento

Lasciano, Cesaro (Napoli), Simonetti (Biella) e Armosino (Asti). Podestà (Milano) ci ripensa. Tutta colpa della legge che vieta di ricoprire contemporaneamente la carica di parlamentare e presidente della Provincia.

Chi adduce motivazioni politiche perché "governare una Provincia in queste condizioni è (quasi) impossibile": Guido Podestà, Milano. Che poi ritratta e non si dimette. Chi invece si lascia decadere pur di non abbandonare il suo (doppio) ruolo di deputato: Luigi Cesaro, Napoli. E chi, infine, si dimette perché tanto il suo territorio non sarà più provincia: Biella e Asti.

Fatto sta che oggi, 9 ottobre, è il termine ultimo per chi ricopre il ruolo di amministratore - sindaco, presidente di provincia o di regione - di lasciare il suo incarico se vuole candidarsi alle prossime elezioni politiche per entrare alla Camera o al Senato.

Colpa della legge che vieta di ricoprire la carica di parlamentare e amministratore. E colpa del fatto che per candidarsi alle politiche non si deve aver ricoperto il ruolo di amministratore nei sei mesi precedenti le elezioni: la legge infatti impone che presidenti e sindaci si dimettano sei mesi prima delle consultazioni, pena l'incandidabilità.

E così tre  presidenti di Provincia, Luigi Cesaro (Napoli, Pdl), Roberto Simonetti (Biella, Lega Nord) e Maria Teresa Armosino (Asti, Pdl) si sono dimessi. Mentre un quarto, Guido Podestà (Milano, Pdl), prima annuncia di voler lasciare, poi ci ripensa.

PODESTA' E MILANO. "Governare una Provincia in queste condizioni è (quasi) impossibile". Così il presidente della Provincia di Milano in un tweet ha annunciato ,stamattina, le sue dimissioni. Poi ritrattate nel pomeriggio. La decisione era stata ufficialmente dettata dalla volontà di dare una "sferzata al governo" per denunciare i tagli all'istituzione imposti dalla spending review avviata dall'esecutivo.

CESARO E NAPOLI. Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha presentato le proprie dimissioni dall'incarico nella giornata in cui il Consiglio aveva approvato la delibera di contestazione di incompatibilità nei suoi confronti alla luce della legge che vieta di ricoprire contemporaneamente la carica di parlamentare e presidente della Provincia.

I CASI BIELLA E ASTI. Lasciano anche Maria Teresa Armosino (Pdl), presidente della provincia di Asti e Roberto Simonetti, presidente della provincia di Biella e deputato della Lega Nord. Proprio in questi giorni si discute il nuovo assetto delle province piemontesi. Asti e destinata a unirsi con Alessandria, stesso destino per Biella che potrebbe essere annessa a Novara o a Vercelli. E allora, non essendoci più la provincia amministrata, meglio provare il 'salto' in direzione Roma. Magari cavalcando le proteste di chi non ne può più di tagli e spending review.

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