rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Caso Siri, Conte "tra due fuochi" ma ormai le dimissioni sembrano inevitabili

La sensazione è che questa sia molto più che una delle tante "polemiche quotidiane" che caratterizzano la vita del governo Lega-M5s: muro di Salvini ma ormai Di Maio ha investito troppo nella vicenda e deve dimostrare non c'è nessuna subordinazione al Carroccio

Alla fine Siri si dimetterà o no? Il premier Giuseppe Conte "confida" di poter incontrare domani, al suo rientro dal viaggio in Cina, il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, indagato per corruzione. Ai giornalisti a Pechino, il presidente del Consiglio anticipa: "Domani confido di poter vedere Siri, non ho ancora fissato l'incontro, ma domani sicuramente sarà il primo giorno utile per poterlo vedere". "Datemi il tempo di riorganizzare l'agenda per la fase di rientro", dice ancora.

"Sono avvocato. Non ho mai fatto il giudice neppure prima e neppure adesso. Non è certo con l’approccio del giudice che affronterò il problema" aggiunge. In realtà l'incontro sarebbe già slittato, non si terrà lunedì ma verso metà settimana.

Il M5s non torna sui propri passi, e chiede la dimissioni. Il ministro Danilo Toninelli ha ritirato le deleghe a Siri non appena è "esploso" il caso, e il vicepremier Luigi Di Maio ribadisce la volontà di "andare avanti" con il governo, ma insiste anche sulla necessità delle dimissioni del sottosegretario della Lega Armando Siri indagato per corruzione nell'ambito dell'eolico. "Quando qualcuno di noi sbaglia - ha detto 24 ore fa Di Maio - lo buttiamo fuori in 30 secondi. Io pretendo lo stesso dalle altre forze politiche soprattutto se stanno al governo. Se qualcuno viene coinvolto in inchieste, specialmente di mafia e corruzione, lo si manda in panchina. Poi eventualmente lo si richiama". In un'intervista al Corriere della Sera Di Maio aveva ribadito che ora spetta a Conte passare dalla teoria alla pratica: "Conte dovrà spingerlo alle dimissioni. E lo farà, ne sono sicuro". 

Salvini difende Siri

L'altro vicepremier Matteo Salvini torna così sul caso Siri: "Non mi basta certo un pezzo di intercettazione estrapolato da un verbale per dire che Siri ha delle responsabilità in questa storia. Me lo deve dire un giudice. Non i giornali", dichiara. Quanto al premier Conte, "faceva l'avvocato, non il giudice. Mi rifiuto di vivere in un paese con 60 milioni di presunti colpevoli. Stanno trattando Siri come il mostro di Firenze, quando nei suoi confronti - sottolinea - non esiste un solo atto concreto. Se Conte me ne presenta uno sono disposto a discuterne".

Caso Siri, Di Maio non molla: "Deve dimettersi"

Perché il M5s sul caso Siri non farà passi indietro

La sensazione è che questa sia molto più che una delle tante "polemiche quotidiane" che caratterizzano l'esistenza del governo Lega-M5s, e per un motivo molto preciso: Armando Siri è considerato politicamente vicinissimo a Salvini. Ma ormai Di Maio ha investito troppo nella vicenda per accettare una permanenza di Siri. Di Maio non abbassa i toni perché in ballo non c'è la permanenza di un sottosegretario nel governo. Il tema è diverso, più ampio. Il M5s ha bisogno di una "vittoria" simbolica chiara, senza ombre, per dimostrare soprattutto al suo elettorato e a coloro che negli scorsi mesi si sono allontananti dal M5s che non c'è nessuna subordinazione al Carroccio. 

M5s contro la Lega sul caso Siri-Arata

Il M5s ha sciolto le riserve e nei giorni scorsi è andato direttamente all’attacco della Lega, chiedendogli di chiarire i suoi rapporti con Paolo Arata, il professore e faccendiere legato a doppio filo con l’imprenditore siciliano dell’eolico Vito Nicastri, inquisito per mafia e sospettato di essere il prestanome del boss latitante Matteo Messina Denaro, per cui il Pm Gianluca De Leo della Dda di Palermo ha chiesto 12 anni di carcere: "Credo che la Lega debba prendere le distanze da Arata e chiarire il suo ruolo, visto che il figlio è stato assunto da Giorgetti". 

Sempre nel M5s il vicecapogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, si rivolge direttamente a Salvini: "Dice di aver incontrato solo una volta Arata, ma allora come spiega agli italiani che propose proprio Arata ai vertice di Arera (l’Authority per l’energia, ndr)? Come spiega ai cittadini che lasciò redigere proprio ad Arata il programma energetico della Lega? Quante volte lo ha incontrato?".

Siri, gli Arata, la Lega e gli affari dell'eolico: quello che sappiamo dell'inchiesta per corruzione 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Siri, Conte "tra due fuochi" ma ormai le dimissioni sembrano inevitabili

Today è in caricamento