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Giovedì, 25 Aprile 2024
Crisi economica

Crisi, sarà ripresa ma senza lavoro

L'allarme arriva da Torino e direttamente da Pierpaolo Baretta, sottosegretario all'Economia: "Abbiamo segnali di ripresa ma i dati sull'occupazione restano drammatici". La Cisl Piemonte: "Non capiamo gli obiettivi del governo"

TORINO - Doveva essere una "semplice" tavola rotonda, per di più di portata locale, sulla legge di stabilità. Alla fine l'incontro organizzato dalla Cisl Piemonte è diventato il campanello d'allarme più preoccupante in un momento in cui tutti parlano di ripresa.

A suonarlo è direttamente il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta: "Abbiamo segnali di ripresa con buone performance delle aziende che esportano all'estero, ma i dati sull'occupazione restano drammatici. Il rischio è una ripresa senza lavoro". Ecco la chiave di tutto. Ripresa in visto, certo. Ma a che prezzo? Semplice: i lavoratori.

E poco importa se il ministro Fabrizio Saccomanni solo sabato, da Bologna, aveva definito "sbagliato" considerare che "siccome abbiamo problemi gravi come la disoccupazione non vuol dire che non stiamo uscendo dalla crisi. Le due cose sono vere contemporaneamente: c'è la crisi, gravosa eredità del passato, e segnali di ottimismo". Il dato è un paese, quello reale, che non riesce a "gioire" per la ripresa in quanto invischiato nel pantano della disoccupazione.

Ed è proprio la disoccupazione, ha spiegato Baretta che "pone problemi di incentivi alla competitività delle imprese. Noi ci siamo mossi con interventi a sostegno dell'economia, come il fondo di garanzia per le imprese sul tema del credito e il fondo per il trasferimento automatico al cuneo fiscale e al reddito dei lavoratori delle quote derivanti dalla spending review e dalla lotta all'evasione fiscale". 

Immediata la risposta della segretaria della Cisl Piemonte, Giovanna Ventura, che ha replicato così alle parole del sottosegretario che difendeva l'operato del governo Letta: "Abbiamo organizzato questo incontro per sapere qual è l'indirizzo di politica economica del governo non solo per il 2014 ma anche per gli anni successivi. In questo momento abbiamo infatti grandi difficoltà a capire i reali obiettivi dell'esecutivo visti i continui cambiamenti e le diverse versioni di un provvedimento legislativo tutt'altro che definito".

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