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Venerdì, 29 Marzo 2024
Disoccupazione

Lavoro: i giovani italiani sono tutt'altro che "choosy"

Un analisi 'datagiovani' sui neoassunti del 2012 dimostra come gli under 30 sono disposti a tutto: quasi un laureato su tre fa un lavoro per il quale non servirebbe la laurea. Senza dimenticare i giovani disposti a lavorare in giorni o orari "asociali"

Altro che 'choosy', alias 'schizzinosi'. I giovani neoassunti del 2012 sono più precari, più sovraistruiti e disposti a lavorare di più in orari - come la notte - e in giorni - come la domenica - "asociali". 

È quanto emerge dall'analisi di Datagiovani di Padova che ha preso in esame le caratteristiche prevalenti dei giovani al primo impiego nel primo semestre 2012, elaborando i microdati Istat della Rilevazione continua sulle forze di lavoro confrontandoli con l'ultimo periodo pre-crisi (1 semestre 2007). 

DIMINUISCE LAVORO. Il primo dato eclatante che affiora è la diminuzione della loro consistenza in termini assoluti: nel primo semestre 2012 se ne contavano infatti 355 mila, 80 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2007, una flessione quasi del dis20%. È ancora una volta il Mezzogiorno a pagare il prezzo più alto della situazione di crisi, con oltre la metà del 'tagliò dei neoassunti (-24%), mentre nelle regioni settentrionali la contrazione è stata meno ampia (-12%) e continuano a creare la maggior parte dei nuovi posti di lavoro (44%). 

AUMENTA PROFESSIONALITA'. Cresce poi il livello di istruzione dei giovani, e con esso la domanda di professionalità più specializzate: il risultato è che il grosso della diminuzione dei neoassunti ha riguardato giovani con basso livello di istruzione (-46%). Nel 2007, quasi 3 giovani al primo impiego su 10 si erano fermati al massimo alla scuola media inferiore, ed il 53% al diploma o alla qualifica professionale; nel 2012 la quota dei giovani con titolo di studio di basso livello scende al 19%, e contemporaneamente salgono il livello medio (59%) e la laurea (22%). 

SEMPRE PIU' PRECARI. Oltre a diminuire il numero di neoassunti, sembra anche peggiorare la "qualità contrattuale", in termini di stabilità lavorativa: infatti, nel 2012 sono ben 222 mila i giovani al primo impiego precari, 7 mila in più del 2007. Rappresentano il 62% dei neoassunti complessivi, mentre nel 2007 erano sotto il 50%.

DISPOSTI A TUTTO. Giovani choosy? Sembrerebbe di no, visto che sta crescendo tra i laureati il fenomeno dell'overeducation, cioè vanno a ricoprire mansioni che tendenzialmente potrebbero essere occupate anche senza laurea. Quasi un laureato su tre neoassunto rientrava nel primo semestre 2012 in questa categoria, contro il 27% del 2007. Sembra poi che i giovani non siano così poco volenterosi nel lavorare come spesso vengono dipinti: è consistente infatti, e in crescita, la quota di giovani neoassunti che lavorano in periodi cosiddetti 'disagiatì o 'asocialì. In particolare, la metà lavora anche al sabato e quasi uno su quattro la domenica. Salgono, anche se un pò meno, le proporzioni di ragazzi impegnati la sera (22%) o la notte (11%).

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