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Sabato, 25 Marzo 2023
Il governo va avanti

Il Dl Aiuti passa alla Camera ma ci sono banchi vuoti tra Lega e M5s

Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera dei deputati

Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 419 voti a favore, 49 contrari e una sola astensione sul decreto Aiuti. Ma ci sono 28 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno votato perché figurano assenti o in missione nella seduta di oggi pomeriggio. I 5 stelle, in percentuale, hanno garantito la presenza del 73% del loro gruppo. Poco meno della Lega, presente con il 74% di deputati con 25 non partecipanti al voto e 9 in missione. Il gruppo più presente è risultato quello del Pd con l'83% di deputati partecipanti al voto. Banchi vuoti anche fra le file della Lega, che è ormai il primo gruppo parlamentare alla Camera con 131 deputati: in 25 non hanno partecipato al voto e altri 9 erano in missione.

Dunque il Governo è al riparo di defezioni importanti ma non è una caso che le assenze più importanti arrivano da Lega e M5s, che alza la voce sul superbonus, uno dei punti chiave sottoposti da Conte a Draghi ieri: "Abbiamo fatto un enorme lavoro per affrontare e risolvere la questione della responsabilità solidale dei cessionari dei crediti fiscali legati al Superbonus, - dicono le le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Bilancio, Finanze, Ambiente e Attività produttive - ma il Governo non ci ha dato ascolto e la norma non entrerà nel decreto Aiuti. Uno schiaffo a famiglie, imprese, tecnici e lavoratori del settore delle costruzioni, messi in enorme difficoltà dal blocco della circolazione dei crediti e del conseguente fermo dei cantieri causati dal ministro Daniele Franco e dal premier Mario Draghi. Le nostre proposte, condivise e approfondite con Agenzia delle Entrate, Abi e tutti i soggetti coinvolti, sono contenute anche in un Ordine del giorno che presenteremo oggi in Aula, ma abbiamo scelto di non presentare emendamenti al decreto Semplificazioni fiscali perché non possiamo permettere che si allunghino ancora i tempi. Deve essere ora l'Esecutivo a intervenire immediatamente con un provvedimento d'urgenza, come richiesto dal presidente Giuseppe Conte al presidente del Consiglio: non risolvere subito questo problema significa assumersi la grave responsabilità di mandare gambe all'aria un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie" concludono i parlamentari pentastellati.

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