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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Pistoia

Un parroco toscano ha querelato Salvini e la candidata alle regionali Susanna Ceccardi

Don Biancalani intende sporgere querela anche contro tutti coloro che hanno pubblicato commenti diffamatori in calce ai post di Salvini e Ceccardi.

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia, dove gestisce una comunità di accoglienza di migranti, ha presentato questa mattina una querela nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini e dell'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana.

Il reato che viene ipotizzato nell'atto depositato nella cancelleria della Procura di Pistoia, come riferisce l'AdnKronos, è quello di diffamazione aggravata a mezzo stampa: Don Biancalani, nella querela redatta dall'avvocato Elena Baldi dello studio legale pistoiese associato Malucchi e Baldi, spiega che la diffamazione a mezzo stampa riguarda alcune dichiarazione pubblicate nei giorni scorsi su Facebook e Twitter da Salvini e Ceccardi a seguito dell'arresto per spaccio di un giovane migrante ospite a Vicofaro che avrebbe utilizzato il confessionale della parrocchia come 'nascondiglio'.

Nella querela il parroco spiega che le frasi e le espressioni utilizzate dai due esponenti politici tendono soltanto "ad ingenerare pregiudizio ed a provocare danno attraverso allusioni e falsità". La pubblicazione dei post, secondo la querela, ha poi moltiplicano gli interventi degli utenti sui social dove don Biancalani sarebbe "offeso e diffamato come parroco, come insegnante di scuola e come uomo". Poi i commenti non sono stati rimossi dai titolari delle pagine Facebook e don Biancalani intende sporgere querela anche contro tutti coloro che hanno pubblicato commenti diffamatori in calce ai post di Salvini e Ceccardi.

"La mia esperienza di accoglienza, con i tutti suoi limiti, è volta a risolvere un problema - spiega don Biancalani all'AdnKronos - che è effetto anche dei cosiddetti decreti Salvini che spingono verso la marginalità, sulla strada una parte dell'umanità. Noi siamo una realtà simbolo nel mondo ecclesiale e spesso finiamo sotto i riflettori. Non capiscono i motivi che spingono Salvini e Ceccardi a denigrare la mia persona e a dire cose false"

"Io vorrei anche tollerare, sopportare - aggiunge il sacerdote - ma c'è un limite a tutto: non accetto che mi si dipinga come un colluso, quando io cerco solo di fare del bene per un'umanità spinta ai margini".

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Matteo Salvini su Facebook aveva condiviso la notizia dell'arresto per spaccio di un giovane migrante ospite a Vicofaro che avrebbe utilizzato il confessionale della parrocchia come 'nascondiglio'. Il leader della Lega aveva aggiunto questa frase a commento: "Chissà se anche questo pusher era stato portato in piscina dal don".

Dopo il preannuncio della querela Salvini aveva detto: "Saremo noi a querelare il 'don', per tutelare il buon nome dei parrocchiani e degli uomini di Chiesa che non vogliono essere accostati a episodi di criminalità, illegalità e sfruttamento".

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