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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Il caso

Donzelli-Delmastro, la procura indaga per rivelazione di segreto d'ufficio

Le ipotesi di reato sono a carico di ignoti. Meloni ribadisce: "No dimissioni Delmastro e Donzelli"

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul caso del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e del vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. Si indaga contro ignoti per rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio, dopo l’intervento alla Camera di quest’ultimo (deputato di Fratelli d'Italia e fedelissimo di Giorgia Meloni) sul caso Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame sottoposto al 41 bis, il regime di carcere duro.

Il "Piano Omega" per curare Alfredo Cospito anche contro la sua volontà

Durante quell’intervento in Aula, Donzelli ha accusato apertamente la sinistra di "stare con i terroristi", a seguito di una visita di quattro deputati del Pd in carcere a Cospito. Il deputato ha citato poi colloqui avvenuti in carcere tra l'anarchico e alcuni boss della mafia, discorsi che secondo i dem sarebbero in alcune intercettazioni trascritte in documenti riservati e non a disposizione dei parlamentari. 

Donzelli e Cospito hanno più volte provato a difendersi. "Quelle che ho riferito non erano intercettazioni, ma una conversazione captata in carcere e inserita in una relazione del ministero della Giustizia del cui contenuto, in quanto parlamentare, potevo essere messo a conoscenza", ha dichiarato il deputato Fdi. "Non gli ho dato il documento, che non è secretato, ma gli ho riferito le informazioni (che non sono intercettazioni ma osservazioni), come avrei fatto con qualunque parlamentare", ha spiegato invece il sottosegretario alla Giustizia Delmastro. I due sono finiti sotto scorta, con loro anche il sottosegretario della Lega Andrea Ostellari.

Meloni blinda Donzelli e Delmastro: "Non servono dimissioni, ma abbassiamo tutti i toni"

Meloni: "No dimissioni Delmastro e Donzelli"

Dopo giorni di silenzio è intervenuta anche Giorgia Meloni, più in qualità di capo partito che di premier. Sabato 4 febbraio la presidente del Consiglio ha dichiarato che Donzelli e Delmastro non devono dimettersi, (né per le rivelazioni di atti del Dap - il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria- su Alfredo Cospito né per l'accusa al Pd di essere complice di mafiosi). A llo stesso tempo tutti però "a partire da Fratelli d'Italia" devono abbassare i toni del dibattito  al "livello di un confronto franco ma rispettoso".

"Non penso ci sia bisogno delle dimissioni", ha ribadito oggi la premier a margine della riunione in prefettura a Milano. "La procura fa il suo lavoro - aggiunge - e il ministero della Giustizia ha più volte detto che non erano documenti coperti da segreto. E mi pare che queste informazioni sensibili fossero già presenti suoi quotidiani". Motivo per cui "non ho ragione di dire che ciò che sta sulla stampa non possa andare in Parlamento". 

Nei giorni scorsi i magistrati della procura di Roma hanno ascoltato il capo del Dap Giovanni Russo, come persona informata sui fatti. Nel corso dell'attività istruttoria sono stati sentiti anche l'ex capo del Gruppo operativo mobile (Gom) della polizia penitenziaria, Mauro D'Amico e l'attuale direttore, Augusto Zaccariello.

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