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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Italia

"La mascherina va portata sempre"

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte spiega il nuovo Dpcm: "Abbiamo introdotto una misura più rigorosa per questa fase. Un nuovo decreto legge elaborato per affrontare la risalita del contagio"

"Le mascherine d'ora in poi bisogna portarle con sé quando si esce di casa e indossarle in ogni caso a meno che non ci si trovi in una situazione di continuativo isolamento, ad esempio se si è isolati in campagna o in montagna. Per il resto la mascherina comunque va non solo portata ma anche indossata". Lo dice il premier Giuseppe Conte fuori da Palazzo Chigi commentando il nuovo Dpcm approvato dal governo sull'obbligo di indossare le mascherine.

"Abbiamo introdotto una misura più rigorosa per questa fase. Un nuovo decreto legge elaborato per affrontare la risalita del contagio".

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri con l'obbligo di mascherine sarà in vigore già da domani. "La mascherina va non solo portata ma anche indossata - continua Conte - non possiamo più essere nell'ottica che uno vede una strada non affollata e si toglie o mette la mascherina. Vogliamo essere più rigorosi perché vogliamo in tutti i modi evitare misure più restrittive per le attività produttive e sociali. Ecco perché non facciamo più distinzione tra luoghi pubblici e privati".

Le uniche deroghe all'obbligo sono previste per "i bimbi sotto i 6 anni, per chi fa attività sportiva e per chi ha difficoltà respiratorie". Chi viola l'obbligo di portare la mascherina potrà essere sanzionato con "una multa fino a mille euro".

Mascherina anche in casa se ci sono ospiti

Il presidente del consiglio raccomanda agli italiani comportamenti appropriati anche in famiglia, e quando si ricevono ospiti a casa, amici o parenti. "La mascherina e le regole di distanza valgono anche con familiari che ad esempio abitano dall'altra parte della città".

"Nel caso delle abitazioni private si parla di una raccomandazione. Ma di una forte raccomandazione: sarebbe irragionevole tenere la mascherina tra persone che convivono tutto il giorno. Ma di fronte ad anziani e persone vulnerabili va rispettata la distanza anche in famiglia. Proteggiamoli con le mascherine."

Niente multe ovviamente per i comportamenti non adeguati nelle case. Come spiega Conte "lo Stato non può entrare nelle abitazioni private, lo ritengo un principio sacrosanto". "Le regole non esistono per l'aspetto sanzionatorio, ma più importante è la realizzazione di un progetto comune", ha detto ancora il premier rilanciando una forte raccomandazione: "Anche in famiglia dobbiamo stare attenti. Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio".  

Le mascherine vanno portate anche al lavoro?

Come spiega il testo del Dpcm i dispositivi di protezione individuale dovranno essere indossati non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come già in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all'aperto. Tuttavia per i luoghi di lavoro prevalgono i protocolli e linee-guida anti-contagio come spiega il testo più sotto. Sono inoltre fatti salvi i protocolli e linee-guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza.  

Le mascherine a scuola

A scuola le regole non cambiano. Lo ha spiegato la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina al Tg La7: "Abbiamo protocolli e linee guida già stabiliti. Se uno studente è seduto a un metro di distanza può abbassarla, se vuole tenerla può farlo, nelle situazioni di dinamicità va tenuta". "Ora anche fuori dalle scuole con l'uso della mascherina ci sarà più protezione". 

Il testo del nuovo Dpcm: "Mascherine sempre se non ci si trova tra persone non conviventi"

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Cosa prevede il nuovo dpcm: le regole

Ecco in breve le misure contenute (o confermate) dal dpcm:

L'altro punto su cui è intervenuto il governo riguarda i poteri delle Regioni. I governatori potranno continuare ad emanare ordinanze più dure rispetto ai provvedimenti dell'esecutivo ma non potranno adottarne di più "ampliative", quindi più permissive, se non "d'intesa" con il ministro della Salute e dopo il parere del Cts.

"Abbiamo ritenuto opportuno e necessario - dice Conte - recuperare il rapporto tra Stato e Regioni che avevamo costruito nella fase più dura". "Con le scelte di oggi - aggiunge Speranza - segniamo un cambio, non più ordinanze per allargare ma ordinanze che cominciano a dire 'attenzione perché la situazione è seria e delicata'".

Non uno strappo dunque ma, nell'ottica del governo, un ritorno alla collaborazione di febbraio e marzo confermata anche dalla riapertura della cabina di regia tra esecutivo ed enti locali, per avere un confronto quotidiano. Il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini ha già fatto sapere qual è la prima richiesta che arriva dai territori: l'aumento della capienza nelle strutture sportive, nei teatri e nei musei.  "Prendiamoci questa settimana per affrontare tutti gli altri nodi che riteniamo necessari" concede il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Anche se sarà difficile spiegare ai cittadini perché il governo impone la mascherina anche a chi cammina da solo per strada e poi decide di aprire i palazzetti a più di mille persone".

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Articolo aggiornato alle 20:42

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