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Martedì, 19 Marzo 2024
A risparmio

Draghi spegne i condizionatori e in Senato si soffoca dal caldo

In tanti hanno cercato di smuovere l’aria con ventagli improvvisati

Il Presidente del consiglio Mario Draghi lo aveva detto che sarebbe arrivato il momento di scegliere: “Vogliamo il condizionatore d’aria acceso o la pace?”. Oggi non ci sono stati dubbi sul fatto che la scelta sia per la pace quando il Premier è arrivato all’Aula del Senato per la sua informativa.  I condizionatori dell’aria erano spenti e a Palazzo Madama il clima era incandescente nel vero senso della parola.

In tanti hanno cercato di smuovere l’aria con ventagli improvvisati: fogli di carta, libri, chi la bottiglietta d’acqua gelata piazzata sulla fronte, chi un testo legislativo agitato davanti al volto e che possa sostituire. Il sistema centralizzato dell’aria condizionata dell’intero edificio è stato tarato al minimo. Così è diventata realtà la dottrina Draghi per cui, per arrivare alla pace, rinunciando al gas russo, il Paese si dovrà preparare a estati più calde e inverni più freddi.

"Prima facevo clic e arrivava il freddo, adesso invece faccio clic e il pinguino non risponde. Hanno disattivato, la guerra è guerra, i condizionatori d’aria aggiuntivi nelle nostri studi di senatori e il mio che è sull’altana del palazzo somiglia a una fornace" ha detto il segretario d’aula berlusconiano Francesco Giro.

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