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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il Cdm

Parla Draghi: cosa ha deciso il Governo oggi

Peste suina, privatizzazione di Ita e soprattutto la riforma della giustizia con lo stop alle porte girevoli tra politica e magistratura: le decisioni del Cdm e lo show di Draghi in conferenza stampa

La privatizzazione di Ita, i provvedimenti contro la peste suina e la riforma della giustizia con il divieto di entrare in politica per i magistrati. Questi gli argomenti all'ordine del giorno del consiglio dei ministri che - inizialmente convocato alle 10 e poi slittato fino all'ora di pranzo- ha approvato la riforma Cartabia. 

Dopo le richieste di Forza Italia, i ministri hanno approvato all'unanimità gli emendamenti al disegno di legge in discussione in Parlamento per la riforma della giustizia: conterranno la separazione delle funzioni dei magistrati, la riforma del Csm e lo stop delle porte girevoli, cardine dalla Riforma Cartabia.

In diretta la conferenza stampa del premier Mario Draghi

Il premier Mario Draghi dopo aver presentato le misure oggetto del Consiglio dei Ministri ha risposto alle domande dei giornalisti regalando un vero e proprio show a chi gli chiedeva se avesse intenzioni di candidarsi per un eventuale bis alla guida del governo in occasione delle prossime elezioni politiche in programma nel 2023.

"Escludo un mio impegno in politica dopo il 2023" ha detto Draghi in merito alla suggestione di chi lo vuole federatore di un grande partito di centro. "Se decidessi di lavorare dopo questo mio incarico, probabilmente un lavoro me lo troverei da solo, senza che nessuno mi debba candidare". Una stoccata anche al forzista Tajani che oggi intervenendo a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora aveva auspicato per Mario Draghi un ruolo in Ue: "Sarebbe un eccellente presidente del Consiglio europeo o della Commissione europea" aveva detto l'europarlamentare.

++ Articolo in aggiornamento ++

La riforma della giustizia

La bozza di riforma della giustizia del ministro Marta Cartabia all'esame del Consiglio dei ministri introduce alcune importanti novità. I partiti hanno espresso diversi dubbi sulla proposta Cartabia nei giorni scorsi, e anche stamattina attraverso i tecnici dei ministeri nel preconsiglio, avanzando la richiesta di più tempo per esaminare nel dettaglio i correttivi alla riforma. Ma vediamo i dettagli:

  • i magistrati non saranno eleggibili a cariche elettive nella regione in cui è compreso in tutto o in parte l'ufficio giudiziario in cui hanno prestato servizio negli ultimi tre anni;
  • i magistrati che si sono candidati in competizioni elettorali e non sono stati eletti, per tre anni non potranno svolgere funzioni giurisdizionali;
  • gli eletti non potranno più fare i giudici. Come si legge nella bozza del decreto i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari che hanno ricoperto cariche politiche elettive (da parlamentare nazionale ed europeo, consigliere e presidente di giunta regionale, a consigliere comunale e sindaco) al termine del mandato "sono collocati in posizione di fuori ruolo presso il ministero di appartenenza oppure, per i magistrati amministrativi e contabili, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ovvero sono destinati allo svolgimento di attività non direttamente giurisdizionali;
  • al momento dell'accettazione di una candidatura in politica i magistrati devono essere posti in aspettativa senza assegni, obbligatoria per l'intero periodo di svolgimento del mandato, con diritto alla conservazione del posto e computo a soli fini pensionistici del periodo trascorso in aspettativa;
  • arriva anche il divieto di cumulo del trattamento economico in godimento con l'indennità prevista per la carica. 

La privatizzazione di Ita

Pronto il decreto firmato dal ministero dell'economia e del ministero dello sviluppo economico che individua le modalità per la cessione della compagnia riservando una quota di minoranza del 30 per cento al ministero dell'Economia.

Come spiegato dal ministro Franco con il nuovo Dpcm si avvia la ricerca di un partner industriale, mettendo in vendita diretta la compagnia o con una offerta pubblica.

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Peste suina, com'è la situazione 

Un focolaio di peste suina africana - una malattia virale, non trasmissibile all'uomo, altamente contagiosa, che colpisce i suini domestici e selvatici per i quali è spesso letale - è stato riscontrato in un'area infetta che riguarda 78 Comuni in Piemonte e 36 in Liguria. Nell'area oltre ad essere vietata la caccia è stato disposto il censimento di tutti gli stabilimenti, la macellazione immediata dei suini detenuti in allevamenti bradi e semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali e i loro meticci e negli allevamenti di tipo familiare, il divieto di ripopolamento per 6 mesi.

Ora il nuovo decreto prevede l'attuazione, entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, dei Piani Regionali di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana, con la ricognizione della consistenza della specie all'interno del territorio di competenza suddiviso per provincia, l'indicazione dei metodi ecologici, le aree di intervento diretto, le modalità, i tempi e gli obiettivi annuali del prelievo, esclusivamente connessi ai fini del contenimento della PSA.
Viene nominato un Commissario straordinario con compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni e delle misure messe in atto per prevenire e contenere la diffusione della malattia virale. È infine previsto l'obbligo, per chi rinviene esemplari di cinghiali feriti o deceduti nell'ambito delle attività di attuazione dei Piani regionali o nello svolgimento di attività venatoria o boschiva, di coltivazione di fondi agricoli o coinvolto in un sinistro con cinghiali, di segnalare il rinvenimento immediatamente al servizio veterinario della ASL competente per territorio.

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