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Martedì, 23 Aprile 2024
Crisi economica

Draghi vara lo scudo antispread. Ecco però a quali condizioni

Un anno fa la Bce scelse di non acquistare i titoli di stato degli stati membri ma di prestare oltre mille miliardi alle banche. Che hanno poi aggredito i titoli di stato. Oggi, nonstante la contrarietà della Germania, si torna indietro. Ma per avere gli aiuti bisognerà rispettare i diktat della troika

Via libera al 'piano antispread'. Il programma di acquisti calmieranti di titoli di Stato a breve termine (1-3 anni) da parte della Bce, che si chiamerà "Putright Monetary Transaction", sarà "senza limiti". Lo ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Indiscrezioni confermate: non ci saranno limiti all'acquisto della Banca centrale europea ai titoli di Stato dei paesi sotto attacco della speculazione, ergo, dello spread.

La 'linea Draghi' ha quindi avuto la meglio su quella della Bundesbank che fino all'ultimo ha avversato questa strada. Ma alla fine la banca tedesca ha avuto un 'contentino' non da poco: questa forma di aiuti da parte della Bce, infatti, partiranno solo dopo che al paese beneficiario sarà stato attivato un piano di aiuti 'stile Grecia'.

In pratica, prima di poter vendere alla Bce i propri titoli di Stato accedendo ai fondi Efsf-Esm, lo Stato che ne farà richiesta dovrà accettare "strette condizioni": in poche parole, sempre ulteriori misure di austerità e continue privatizzazioni del patrimonio pubblico.

E qualora lo Stato che ne abbia fatto richiesta non rispetterà i parametri della troika (Ue-Bce-Fmi) ecco che la Banca centrale europea interromperà le azioni di salvataggio.

Ma c'è qualcosa che non quadra in questo piano: la tempistica. Perché, si chiedono in molti tra i detrattori delle politiche di austerità imposte dall'Unione europea e dalla Banca centrale europea, dar vita solo oggi, di fatto con un anno di ritardo, a questa misura 'antispread'? Perché non si è deciso un anno fa di permettere alla Bce di acquistare titoli di stato dei paesi membri anzichè optare per aiuti di oltre mille miliardi a favore degli istituti di credito?

Considerando che con questi soldi prestati, le banche hanno poi proceduto ad acquistare titoli di Stato a interessi fino al 6%, portando così lo spread a livelli monumentali, con il senno del poi si sarebbero risparmiati molti soldi e non sarebbe stato necessario per paesi come la Spagna o l'Italia dar vita a manovre di rientro del debito pubblico 'da lacrime e sangue'.

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