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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Votare No per tornare "a Monti": è scontro tra Renzi e l'Economist

Il settimanale londinese auspica lo stop alla riforma costituzionale e punta alle dimissioni di Renzi "per tornare a un governo tecnocratico che faccia le vere riforme di cui l'Italia e l'Europa hanno bisogno". Dura la replica del premier italiano: "Il governo Monti ha aumentato le tasse e fatto crollare il Pil". E Monti? Vota "No" ma non chiede la testa del governo

ROMA - Votare No. Tornare a un governo tecnico. Volendo semplificare, è questo l'auspicio contenuto nell'editoriale dell'Economist che non vede "una catastrofe" all'orizzonte in caso di sconfitta, il prossimo 4 dicembre, del governo Renzi. Un "No" motivato dal potere, "immenso", che il binomio nuova costituzione - vecchia legge elettorale darebbe alla Camera, "a qualunque partito ottenga la maggioranza". L'attacco continua con il "tempo buttato", due anni, dal premier "ad armeggiare sulla Costituzione" quando l'Italia avrebbe invece bisogno "di vere riforme". E si sbaglia, secondo l'Economist, chi vede nella vittoria dei contrari alla riforma un terzo colpo al cuore dell'Unione europea dopo il voto sulla Brexit e la vittoria di Trump

L'Italia (in caso di vittoria del No, ndr) potrebbe mettere insieme un governo tecnico, come avvenuto molte volte in passato. E se un referendum perso veramente dovesse causare il collasso dell'euro, sarebbe un segno che la moneta era così fragile che la sua distruzione sarebbe stata solo una questione di tempo.

TORNARE A MONTI? - Un ritorno al passato, quello auspicato dall'Economist, che ha fatto sobbalzare Renzi, che si è immediatamente precipitato, nel corso di un videoforum sul sito de La Stampa, a criticare il contenuto dell'editoriale: "L'Economist dice che la vittoria del No forse è meglio perché arriva un governo tecnocratico. Io l'ultimo governo tecnocratico che mi ricordo ha alzato le tasse e portato a -2,3% il Pil, era il governo di Mario Monti".

REFERENDUM, LA GUIDA AL VOTO

NO A NUOVE TASSE - "Un governo tecnico che alza le tasse e dice ce lo chiede l'Europa non fa l'interesse dell'Italia", ha aggiunto Renzi. "Comunque vada il referendum il 2017 sarà un anno cruciale per l'Ue, su immigrazione e politica economica così non si va avanti". Secondo il premier l'Italia deve avere "una forte strategia europea, e lo può fare un governo con una sua stabilità e solidità".

VERSO IL VOTO: TUTTI I SONDAGGI

E MONTI CHE DICE? - Le critiche di Renzi all'operato di Monti arrivano nel giorno stesso in cui l'ex premier tecnico ha analizzato sul Financial Times i possibili scenari post-referendum, confermando il suo "No" ma, al tempo stesso, spiegando che "comunque vada, Renzi non dovrebbe dimettersi". Per il senatore a vita "ci sono due diverse questioni: da una parte, i meriti delle riforme proposte, dall'altra quelli del premier stesso. Mischiare i due temi è un abuso di democrazia. Io voterò No al referendum, ma non vedo alcuna ragione perché Renzi si faccia da parte se il No prevarrà". E in ogni caso né si andrà obbligatoriamente al voto anticipato, né si instaurerà un nuovo governo tecnico: "Al contrario, il presidente Sergio Mattarella potrà chiedere a qualcuno del governo in carica di formare un nuovo governo fino alle prossime elezioni nel 2018".

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