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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Italia

Eco-litigi: il governo si spacca sulla tassa per le auto inquinanti

La nuova tassa che penalizza i proprietari di auto ad alto impatto di Co2 fa discutere gli alleati di Governo: secondo i 5 stelle è nel programma firmato con la Lega ma Salvini ordina ai suoi di non votarla. E nel testo del contratto il concetto è chiaro

"Aiutare l'ambiente senza imporre nuove tasse: e quindi con i voti della Lega non passerà mai una nuova tassa sull'auto a benzina. Un conto è incentivare chi sceglie il nuovo, ma non puoi massacrare chi non può". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, ospite del Forum Ansa. Il leader della Lega chiude anche ad ogni ipotesi su una tassa sui Suv e sulle auto di grossa cilindrata.

Salvini: "Ok a incentivi elettrico/ibrido, no a penalizzazioni" 

Secondo il leader della Lega il provvedimento potrebbe penalizzare un settore che oggi mostra chiari segnali di rallentamento. 

"No. È un momento di crisi per il settore industriale e automobilistico e non vedo perché dare una mazzata a un settore in difficoltà. Disponibilissimo ad aiutare chi può investire sull'elettrico o sull'ibrido, ma non a tartassare chi non ha i soldi per comprarsele".

Poco prima il sottosegretario al ministero dell'Economia, Laura Castelli, intervenendo in commissione Bilancio della Camera aveva spiegato:  "Le persone meno abbienti non sono colpite''. "Il contributo - assicura Castelli -  non colpisce né chi ha un'auto vecchia né chi acquista un'auto sotto una certa cilindrata"

Nel corso dei lavori di correzione della manovra poi ha ribadito come la volontà del governo fosse quella di tenere la ecotassa sulle auto inquinanti: "Tra l'altro è nel contratto di governo".

Ma è davvero così? Come avevamo scritto dopo la pubblicazione del documento controfirmato da Salvini e Di Maio, Lega e Movimento 5 stelle prevedevano di attuare misure che promuovessero - tra le altre cose - "una riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina; incentivi per veicoli ibridi ed elettrici; Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica; potenziamento del car sharing elettrico; sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane". 

ecotassa contratto di governo-2

A pagina 48 si legge: "Risulta necessario introdurre o sperimentare anche altre azioni di accompagnamento, quali ad esempio meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del “chi inquina paga”". 

Un primo riferimento al meccanismo di "malus" che trova poi affermazione in un intervento del ministro dell'ambiente Sergio Costa in cui annuncia una prima rivoluzione del meccanismo del bollo auto.

Il passo a lato di Di Maio: "Modifiche ma non cediamo alle lobby"

In un intervento su Facebook e sul blog del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio ha aperto a cambiamenti sulle specifiche dell'ecotassa.

"La norma - ha sottolineato il vicepremier - va migliorata subito per non penalizzare nessuno, in particolare chi ha bisogno di acquistare un’utilitaria. Infatti il 60% dei modelli per cui è previsto un incentivo sono diesel: Punto diesel, Panda diesel, Clio diesel, Golf diesel, Megane diesel, Polo diesel, Classe A diesel".

"Per questo motivo ho deciso di convocare un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l’auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori, a partire da FCA, e con le associazioni dei consumatori.

"Insieme - ha concluso Di Maio - troveremo la soluzione giusta per centrare due obiettivi: proteggere noi e i nostri figli dall’inquinamento, senza pesare sul portafogli".

L'ecotassa sulle auto scontenta (quasi) tutti 

Metalmeccanici e concessionari auto, con Fim Fiom, Uilm e Federauto si sono schierati subito insieme contro la misura dicendosi preoccupati dall'impatto che un meccanismo di bonus-malus così architettato possa avere sull'economia del Paese e sull'occupazione di un settore già esposto agli alti e bassi della crescita. Anche la Cgia di Mestre ha espresso un secco no all'ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel.

''Già oggi in Italia sul settore dell'auto grava un carico fiscale di oltre 70 miliardi di euro all'anno - ha dichiarato Paolo Zabeo della Cgia - un record negativo che nessun altro Paese ci invidia"

La "scossa" della Fca: investimenti in Italia per 5 miliardi in 3 anni (e arriva la 500 elettrica) 

Ora vediamo nel dettaglio gli oneri connessi alla nuova eco tassa per le auto.

Come hanno spiegato il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Michele Dell'Orco, e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa nella Manovra 2018 è stato inserito un meccanismo di bonus/malus parametrato alle emissioni di CO2 con una tassa fino a 3.000 euro per le immatricolazioni di auto più inquinanti ed un incentivo che arriva a 6.000 euro per le auto elettriche.

"Dal 1 gennaio 2019 e per i successivi tre anni chi acquisterà e immatricolerà in Italia un'autovettura nuova elettrica, ibrida o alimentata a metano, si vedrà riconosciuto un contributo economico fino a 6mila euro, calcolato sulla base della CO2 emessa per chilometro".

In pratica la norma prevede che dal 1° gennaio 2019 le auto nuove saranno sottoposte ad una tassa che parte da 150 euro per quelle che emettono tra 110 e 120 grammi di CO2 per chilometro fino a 3.000 euro per quelle che emettono oltre 250 grammi di CO2/km.

Parallelamente viene istituito un incentivo all’acquisto di auto nuove che parte da 1.500 euro per le auto che emettono tra 70 e 90 gr. Co2/km (come quelle a gas) sale a 3.000 euro per quelle ibride e arriva a 6.000 euro per le auto elettriche.

Perché una Panda pagherà più che una Bmw da 50mila euro

Come ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico, nessuno pagherà per ciò che ha acquistato già. "Ci sarà uno sconto fino a 6.000 euro per chi acquisterà vetture a metano, ibride o elettriche. Al tempo stesso è importante però tassare chi da oggi sceglie di acquistare macchine molto inquinanti".

"Il principio europeo 'chi inquina paga' ha un forte valore preventivo: chi non intende allinearsi alla salvaguardia del Pianeta, deve essere sfavorito. Ecco perché è prevista l’incentivazione delle auto non inquinanti, ma nello stesso tempo non può essere penalizzato chi ha un’utilitaria. È una norma che va bilanciata e ben venga il tavolo proposto dal Ministero dello Sviluppo economico". 

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