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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni, il governo incassa la fiducia ma è bagarre in Senato: voto annullato

Nell'autunno 2020 gli italiani torneranno alle urne per un importante election day che si svolgerà in due giornate: si voterà per le elezioni regionali, per le amministrative e per il referendum costituzionale per la riduzione dei parlamentari

Aggiornamento: a causa di un errore, definito tecnico, sul computo dei congedi, si è tenuto il voto nonostante in Aula mancasse il numero legale di presenti. Una volta che il problema è venuto alla luce, il voto, che aveva visto il governo incassare la fiducia, è stato annullato e riprogrammato.

Nell'autunno 2020 gli italiani torneranno alle urne per un importante election day che si svolgerà in due giornate, domenica e lunedì. Lo stabiliste la legge di conversione del decreto legge sulle elezioni, approvata in via definitiva dal Senato.

Le novità principali introdotte nell'esame a Montecitorio e approvate oggi con un voto di fiducia a palazzo Madama sono:

  • le elezioni amministrative si svolgono in due giorni (domenica e lunedì) anziché in uno solo;
  • l'election day comprenderà anche il referendum costituzionale per la riduzione del numero dei parlamentari;
  • ridotte le firme per le liste ad un terzo per comunali e circoscrizionali e per le regionali, resta salva la possibilità per ogni Regione di derogare;
  • previsti protocolli per svolgere il voto in sicurezza.

Non è ancora stata fissata una data per le elezioni, ma la finestra elettorale si apre il 15 settembre per chiudersi il 15 dicembre. Spetterà all'esecutivo scegliere la due giorni elettorale, ma l'orientamento sembra essere quello di apire le urne il 20 e 21 settembre per le elezioni regionali, per il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari e per il primo turno delle amministrative, con il 4 e 5 ottobre dedicato al ballottaggio delle amministrative. Si voterà inoltre per il seggio del collegio uninominale n. 03 della regione Sardegna per il Senato vacante dal 18 marzo scorso.

Elezioni regionali 2020: tutti gli ultimi sondaggi e le ultime notizie

Decreto elezioni, bagarre al Senato

Nella votazione odierna ci è mancato poco che si innescasse una crisi di governo. La maggioranza si è infatti salvata grazie a soli tre voti. Tutto per l'iniziativa del senatore della Lega Roberto Calderoli, esperto di regolamenti parlamentari, che avendo notato l'assenza di molti senatori dei partiti di maggioranza usciti dall'Aula durante la discussione del decreto, ha proposto di non procedere all'esame dei singoli articoli del provvedimento, ma di proseguire direttamente con il voto finale. In questa maniera si sarebbe negata al governo la possibilità di porre la questione di fiducia.

In prima istanza, la proposta del leghista è stata approvata ma tra cori da stadio e insulti tra esponenti dei partiti di centrodestra e centrosinistra si è proceduto con la seconda votazione mentre i senatori usciti dall'Aula rientrevano di corsa. La proposta di Calderoli è stata a questo punto respinta, ma per soli tre voti (105 contro 102).

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