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Sabato, 9 Dicembre 2023
Politica Potenza

Carbone: il paese dove nessuno conosce i candidati sindaco

Delle tre liste presentate per le amministrative, per un ritardo nella presentazione è stata ricusata quella con i candidati del posto mentre sono state accolte due liste di "forestieri"

In Basilicata oggi si vota anche per le amministrative in 22 Comuni, tra cui Matera. Il voto per eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali è più sentito ma forse non a Carbone, minuscolo Comune di meno di 600 abitanti in provincia di Potenza,  piccolo e grazioso borgo compreso all’interno del più esteso dei parchi italiani, quello del Pollino. Il paese potrebbe in futuro essere destinato allo spopolamento, come tante altre realtà dell'Italia interna.

Carbone ha meno residenti rispetto agli elettori, che sono 1033 (la differenza dipende dall'elevato numero di iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero).

Elezioni: lo strano caso di Carbone

Delle tre liste presentate per le amministrative, per un banale ritardo nella presentazione un mese fa è stata ricusata quella con i candidati del posto mentre sono state accolte due liste composte da cittadini non lucani, bensì residenti in Puglia, Sicilia o Calabria. Se fosse presente una sola lista, occorrerebbe il quorum del 50% + 1 dei votanti. Invece con due liste non c'è il quorum. Quindi basta un solo voto valido per eleggere il sindaco che, evidentemente, non sarà né di Carbone né della Basilicata.

Quasi nessuno a Carbone nemmeno conosce i due candidati alla carica di sindaco e, peraltro, i due candidati non conoscono il paese lucano. Quindi la maggior parte degli elettori non sta accettando la scheda delle amministrative per non avere un sindaco estraneo al proprio contesto territoriale. Un tentativo che probabilmente non riuscirà considerando che ci sono delle schede votate. E basta un voto solo.

Il sindaco uscente è Mario Chiorazzo, che lascia dopo 15 anni di mandato. Il nuovo sindaco, non conoscendo a fondo il paese, lavorerà in smart working? Ma soprattutto: perché ci si candida a sindaco di un paese dove nemmeno si risiede? Ai posteri l'ardua sentenza.

In passato - non è senz'altro il caso di Carbone - non sono mancati in alcune regioni i casi di persone (spesso dipendenti pubblici) che si candidavano in piccoli comuni anche molto lontani da casa più che altro per avere aspettative dal lavoro retribuite durante le campagne elettorali. Tutto legittimo, tutto a norma di legge. Forse però la buona politica locale, quella legata al territorio, è un'altra cosa. 

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