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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Italia

Come sono andate le elezioni comunali

In attesa dei ballottaggi le elezioni comunali si risolvono in una sostanziale parità tra centrodestra e centrosinistra. L'M5s vince solo se si allea

Oltre al referendum e alle elezioni regionali, la tornata elettorale del 20 e 21 settembre ha riguardato oltre 5milioni di elettori chiamati a votare alle elezioni amministrative in 962 comuni, di cui 18 sono capoluoghi. Le elezioni comunali si risolvono in una sostanziale parità tra centrodestra e centrosinistra, almeno nei capoluoghi dove è stato eletto il sindaco al primo turno, cioè appena 5 su 18.

In attesa dei ballottaggi in programma tra quindici giorni, il centrodestra si conferma a Venezia con Luigi Brugnaro e conquista Macerata, dove Sandro Parcaroli succede a Romano Carancini. Il centrosinistra, invece, trionfa a Trani, Mantova e Trento, rispettivamente con la riconferma di Amedeo Bottaro e Mattia Palazzi e l'elezione di Franco Ianeselli, che prende il posto di Alessandro Andreatta. A bocca asciutta il Movimento 5 Stelle le cui uniche speranze sono affidate a Matera ed Andria, dove il loro candidato potrebbe correre per il ballottaggio.

Questa la situazione tra i comuni con più di 15mila abitanti

  • il centrodestra verso la vittoria in 12 comuni e al ballottaggio in 31
  • il centrosinistra verso la vittoria in 23 comuni e al ballottaggio in 38
  • il M5S va al ballottaggio in 3 comuni

Le cronache dalle altre città al voto: Agrigento | Arezzo | Chieti | Lecco | Reggio Calabria.

Al ballottaggio Chieti, Matera, Crotone, Reggio Calabria, Lecco, Andria, Arezzo e Bolzano. A Nuoro, in Sardegna, si voterà il 25 e 26 ottobre, mentre ad Agrigento ed Enna, in Sicilia, il 4 e 5.  Sono risultate non valide, per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti, le elezioni a Bisenti (Te), Melito di Porto Salvo (Rc) e Lesina (Fg).

Laboratorio Campania: funziona l'alleanza M5s - Pd?

Occhi puntati sulla Campania dove non ci sono comuni capoluogo in cui si vota ma diversi centri hanno costituito un banco di prova importante dal punto di vista politico: sono campani, infatti, tre dei sei comuni italiani in cui Pd e M5s correvano insieme: Caivano, Giuliano e il feudo di Di Maio Pomigliano d'Arco.

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E proprio a Pomigliano il candidato sostenuto dall'alleanza Pd-M5S è andato al ballottaggio, così a Giuliano mentre a Caiano la vittoria è arrivata al primo turno. "Io sono contento del fatto che in tutti i Comuni dove ci sono coalizioni andiamo al ballottaggio - spiega Luigi Di Maio arrivando nella sua Pomigliano - È un segnale anche per il futuro".

Per l'appuntamento elettorale del 2021 dobbiamo fare un tavolo nazionale per mettere insieme le forze della coalizione di governo".

L'alleanza Pd-M5S si dimostra vincente anche a Faenza, dove Massimo Isola ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Paolo Cavina. A Matera M5s ancora al ballottagio ma con un sostengo che arriva dalla sinistra del Pd: nella città dei sassi il candidato di centrodestra Rocco Sassone sfiderà Domenico Bennardi. Solo terzo Giovanni Schiuma (20,64%) sostenuto dal Pd.

Come sono andate le elezioni

Il voto reale delle regionali 2020 fotografa una immagine completamente diversa da quella dei sondaggi pre-elettorali, che descrivevano un Pd in affanno e un centrodestra pronto alla spallata: nelle 7 regioni in cui i cittadini si sono recati alle urne il Pd è virtualmente il primo partito, davanti alla Lega e a Fdi.

L'Istituto Cattaneo ha sommato i voti di tutti i partiti dell'area di governo (centrosinistra e M5s) che raggiungono il 57% dei consensi reali, contro il 43% del centrodestra, cifra che spinge l'istituto bolognese ad affermare che ci sia "una tendenziale sottostima in questo momento del voto per i partiti di governo nei sondaggi" nazionali.

Entusiasta il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. "Siamo molto fiduciosi e anche soddisfatti dei primi dati che confermano una forza espansiva del campo del centrosinistra". Quello che è evidente è l'arretramento del M5s da Nord a Sud, rispetto alle europee di un anno fa (e a maggior ragione rispetto alle politiche del 2018).  

Imola torna al Pd, battuto fedelissimo di Salvini

Imola torna al Pd dopo lo sgretolamento della giunta 5Stelle, guidata da Manuela Sangiorgi, durata circa due anni dopo aver trionfato come baluardo pentastellato nel cuore dell'Emilia-Romagna. Marco Panieri è il nuovo sindaco di quello che il centrosinistra considerava fino a poco tempo fa un proprio feudo intoccabile. Battuto al primo turno, col 57,42% dei voti, il candidato di centrodestra Daniele Marchetti, consigliere regionale e fedelissimo di Matteo Salvini, che si è fermato al 26,73%. Ciò che restava del M5s a Imola era nelle mani dell'ex magistrato Ezio Roi, che ha ottenuto il 6,30%. Ha fatto meglio del candidato pentastellato anche Carmen Cappello (7,54%), in campo con una propria lista, che tre anni fa da candidata del centrosinistra fu protagonista della storica caduta della roccaforte.

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