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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'analisi

Vince la sinistra, ma con quattro voti

Al secondo turno dei ballottaggi per le comunali ha votato il 43,9% degli elettori aventi diritto

Il momento dopo i ballottaggi, non ci sono più dubbi: queste elezioni comunali le ha vinte la sinistra, la destra ne esce battuta, con un grande sconfitto che è il Movimento 5 Stelle. A Roma vince Gualtieri, a Torino vince Stefano Lo Russo. La sinistra, dopo aver già conquistato Napoli e Milano, prende anche a Savona e Cosenza. Lega sconfitta anche a Varese. La destra può solo consolarsi con Trieste e la partita già vinta della Regione Calabria.

Ma se la destra non può esimersi dalle responsabilità, tanto che anche Giorgia Meloni ha parlato chiaro e tondo di “sconfitta sulla quale adesso bisognerà ragionare tutti insieme”, è pur vero che la sinistra ha poco da festeggiare perché vince, sì, ma con quattro voti. Il partito più forte di tutti è quello dell’astensionismo. Al secondo turno dei ballottaggi per le comunali ha votato il 43,9% degli elettori aventi diritto. Il dato definitivo del Viminale fa registrare un calo dell'8,7% nella affluenza rispetto al dato del primo turno quando alle urne si è recato il 52,6% dei votanti. A Roma ha votato il 40,68% (48,54 al primo turno) ; a Torino il 42,14 contro il 42,14 del primo turno;  a Trieste ha votato il 42% degli aventi diritto, cioè 4 punti in meno rispetto al primo turno di votazioni.

Forse è anche per questo che Giuseppe Conte, commenta le elezioni sottolineando la vittoria dell’astensionismo, ma soprattutto senza nominare o congratularsi con il Partito Democratico, ribandendo come, su  Roma, Torino e Trieste "Il Movimento 5 Stelle sarà all'opposizione. Lavoreremo in modo costruttivo ma senza fare sconti a chi governerà le città perché la nostra stella polare sarà sempre l'interesse esclusivo dei cittadini". Dunque il Movimento sembra volersi proporre, almeno in questo momento, come l’alternativa, provando a scimmiottare quella che nel 2018 era riuscita a raccogliere un terzo del consenso del Paese.

Se poi si pensa che tradizionalmente, le elezioni comunali sono andate di traverso alla destra e che, a ben guardare il panorama nazionale, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia esprimono ancora la maggioranza del Paese, la sinistra deve ancora lavorare molto. Allora un esame di coscienza farebbe bene a tutti. La politica dovrebbe cominciare a dare risposte perché un astensionismo così è un problema di tutti. Se la maggioranza degli elettori non crede nella politica e non vota, è legittimo che il voto della minoranza decida chi governa, ma chi oggi non si sente rappresentato potrebbe compattarsi e rappresentare il ritorno dei populismi.   

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