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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Foggia

Il sindaco leghista che è riuscito a perdere nonostante fosse l'unico candidato

L'assurdo caso in un comune in provincia di Foggia: l'unico a correre, che Salvini dava già per vittorioso, non è stato eletto perché il quorum non è stato raggiunto

"Un sindaco pugliese lo abbiamo già eletto ancor prima del confronto elettorale": con queste parole, pronunciate lo scorso 23 agosto, Matteo Salvini faceva riferimento a Lesina, comune di oltre 6mila abitanti in provincia di Foggia, in cui vi era un solo candidato, Primiano Di Mauro della Lega.

Non avendo concorrenza e nemici, il leader leghista era quindi convinto che l'elezione del suo primo cittadino sarebbe stata scontata, una formalità diciamo. Ma invece era presto per cantare vittoria, perché nel giorno del voto è successo qualcosa di inaspettato. 

Lesina, il candidato unico non viene eletto

Nessuna vittoria a tavolino. Il motivo? Affluenza troppo bassa. A Lesina infatti, non c'è stato neanche bisogno di aprire gli scatoloni con le schede elettorali, l'affluenza si è fermata al 49,01%, ad un soffio da quel quorum del 50% che avrebbe reso valide le votazioni. Considerando una popolazione di 6.314 abitanti, alle urne dovevano recarsi almeno in 2.874, invece, sono mancati quei 58 voti necessari procedere all'elezione di un sindaco, che sentiva già la poltrona in tasca.

Già alle 23 di ieri sera c'era uno scarto di quasi sette punti percentuali tra l'affluenza per il Referendum (38,35%) e le Comunali (31,6%), in pratica 388 persone non avevano ritirato la scheda delle elezioni amministrative, forbice leggermente ridotta alle Regionali (33,51%). Alla chiusura definitiva dei seggi l'affluenza per il Referendum si è attestata al 60,52%, al 52,99 per le Regionali. 

A Lesina vincono gli astensionisti

Non ce l'ha fatta quindi la lista civica a trazione leghista Lesina Azzurra capeggiata dall'ex vice sindaco Primiano Di Mauro, con i veri vincitori in questo caso che sono gli astensionisti, guidati dai due grossi comitati, 'L'Altra Lesina' e 'No Quorum' che non sono stati in grado di comporre una lista per combattere ad armi pari ma che hanno invitato con tutte le loro forze i cittadini a non ritirare la scheda delle Comunali. Il primo a trazione di centrodestra, mentre il secondo più in orbita Pd, questi gruppi sono stati in grado di far perdere le elezioni a chi pensava di averle già vinte. Certo, tutta questa vicenda, seppur bizzarra e singolare, nasconde un problema non da poco: è grave non riuscire a trovare un candidato da opporre a quello leghista, senza dimenticare che il 'no' adesso vale un commissariamento.

Intanto la notizia sta facendo il giro dei social, con gli utenti che non hanno perso l'occasione di ironizzare su questa assurda vicenda. Neanche a dirlo, la ricorrenza del numero '49', come i milioni che la Lega deve restituire, è alla base della maggior parte degli sfottò.

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