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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali e referendum: chi può sorridere se l'affluenza sarà bassa

I protocolli anti-Covid faranno sentire i loro effetti? In quanti andranno a votare? Chi potrebbe trarre vantaggio da una scarsa partecipazione? Tutti gli scenari

Quanti italiani andranno oggi a votare? Quanto peserà il voto disgiunto? Solo a bocce ferma sarà possibile saperlo. Si vota oggi fino alle 23 e domani fino alle 15 per le elezioni regionali ma anche per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. 

Elezioni oggi: l'affluenza alle ore 19

Alle 19 l'affluenza per il referendum costituzionale e per le elezioni regionali, secondo i dati diffusi dal Viminale, è stata del 30 per cento circa. Più alta quella per le comunali.

  • Affluenza referendum: 29,91 per cento (7.797 comuni su 7.903)
  • Affluenza elezioni regionali: 29,85 per cento (1.585 comuni su 1.604)
  • Affluenza elezioni comunali: 36,91 per cento (589 comuni su 606)

Non c'è solo il peso dell'astensione a rendere incerto l'esito del voto di domenica e lunedì. I protocolli anti-Covid faranno sentire i loro effetti soprattutto ai seggi. Le operazioni di voto potrebbero essere molto lente. Chi va a votare deve indossare la mascherina, prima di entrare al seggio dovrà igienizzarsi le mani e una volta identifcato da presidente e scrutatori dovrà igienizzarsi le mani nuovamente prima di ricevere schede e matita. Non gli verrà misurata la temperatura corporea all'ingresso ma deve evitare di uscire di casa in caso di sintomatologia. Tutte operazioni che possono favorire il formarsi di code.

Cosa succede se l’affluenza rimane bassa?

L'astensione è fisiologica nelle elezioni che non siano politiche, quando invece storicamente in Italia vanno a votare molti più elettori. La scarsa affluenza tra regionali e referendum chi potrebbe avvantaggiare? Il sondaggista Fabrizio Masia (EMG Acqua) confermava in un'intervista al Riformista qualche giorno fa che potrebbero incidere sul dato dell'affluenza "anche la percezione e il timore del grado di diffusione del virus che ancora circola e che nelle scuole può annidarsi pericolosamente".

Cosa succede se l’affluenza rimane bassa? Chi può sorridere? "Ho fatto delle simulazioni e delle valutazioni specifiche - spiegava Masia - Se i votanti saranno il 40% degli aventi diritto, comunque sotto al 50% in modo consistente, possono esserci delle variazioni sostanziali rispetto a quanto stiamo sondando “a secco”. Perché cambia la base elettorale e la tipologia di elettore. Quando ci sono difficoltà ambientali, o il voto è scoraggiato da eventi contestuali, chi va a votare è lo zoccolo duro degli elettori informati, più motivati e in media più colti. Quelli che seguono i dibattiti pubblici, leggono i giornali e magari hanno più familiarità con la politica".

Dunque se vota sotto il 50% degli aventi diritto, per il Referendum cambiano i numeri in campo? Premesso che non c’è il quorum…
Non c’è il quorum, è un referendum confermativo. Ma mentre chi si informa di meno va dietro al vox populi, mette una croce tanto per, e quindi in questo caso avvantaggia il Sì, chi si informa di più in questa occasione tendenzialmente voterà No. Quindi se votano in pochi, le percentuali cambiano e possono andare a favorire il No.

Diverso è il discorso sulle regionali: qui per capire chi potrebbe trarre vantaggio da un'affluenza sotto il livello di guardia è impossibile, soprattutto nelle regioni in bilico: troppe le variabili. Ma un ragionamento di massima lo si può fare: se l’affluenza sarà bassa sarà probabilmente un vantaggio per il centrosinistra, perché vorrà dire che si sarà mobilitato soprattutto il tradizionale voto "di appartenenza". Invece se dovesse rivelarsi alta, potrebbe essere un segnale del manifestarsi di quel voto anti-governo che potrebbe penalizzare Pd e Movimento 5 stelle: staremo a vedere

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Per che cosa si vota oggi e domani

Oggi e domani sono chiamati alle urne per il referendum costituzionale 46.415.806 elettori, in un totale di 61.622 sezioni. Gli elettori residenti all’estero, che votano per corrispondenza, sono 4.537.308. Lo fa sapere il Viminale riferendo che su Eligendo saranno diffusi tutti i dati su affluenza alle urne e voto. Si vota anche per le suppletive del Senato della Repubblica, le regionali e le amministrative (in Sicilia l'appuntamento per le amministrative sarà il 4 e 5 ottobre, in Sardegna il 25 e 26 ottobre). Oggi i seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23, domani dalle ore 7 alle ore 15. Saranno rispettate tutte le misure anti-Covid. Alla chiusura dei seggi seguiranno gli scrutini (ma quelli delle elezioni amministrative cominceranno alle ore 9 di martedì 22 settembre).

Per le elezioni suppletive del Senato della Repubblica, gli aventi diritto al voto sono 427.824 per la Sardegna (Collegio uninominale 03 Sassari) in 581 sezioni e 326.475 per il Veneto (Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona) in 393 sezioni. Le elezioni regionali (in Valle d'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia) interesseranno 18.471.692 elettori e un totale di 22.061 sezioni.

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In tutto sono 35 gli aspiranti governatori per 6 Regioni (sarebbero 7, ma in Valle d'Aosta l'elezione del presidente è indiretta). In Liguria il presidente uscente Giovanni Toti è insidiato da Ferruccio Sansa, frutto dell'intesa Pd-M5S. In Veneto a sfidare senza troppe speranze Luca Zaia sono Arturo Lorenzoni (sostenuto da una coalizione di centrosinistra) e Enrico Cappelletti (M5S). In Toscana Eugenio Giani (sostenuto da Pd, Iv e La Sinistra) sfida la leghista Susanna Ceccardi mentre il Movimento schiera Irene Galletti. Nelle Marche la contesa è tra Maurizio Mangialardi (sostenuto da Pd e Iv e ex CinqueStelle) e il meloniano Francesco Acquaroli con il pentastellato Gianluca Mercorelli come outsider. In Puglia l'uscente Michele Emiliano se la vedrà con Raffaele Fitto con le variabili Antonella Laricchia (M5S) e Ivan Scalfarotto (Iv) che, per l'ex pm, rischiano di essere decisive. In Campania a sfidare De Luca sono l'azzurro Stefano Caldoro e la dimaiana Valeria Ciarambino.

Le elezioni amministrative si svolgeranno, invece, in 957 comuni italiani, di cui 608 nelle regioni a statuto ordinario e 349 nelle regioni a statuto speciale: per un totale di 5.703.817 elettori alle urne e 6.756 sezioni. Alle amministrative, saranno 4.699.949 gli elettori nelle regioni a statuto ordinario e 5.599 le sezioni elettorali; nelle regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) il voto interesserà 1.003.868 elettori in 1.157 sezioni.

Elezioni regionali: il voto disgiunto e il rischio bassa affluenza

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