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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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A due mesi dalle elezioni l'M5s non sa ancora se presentarsi oppure no

Il nodo dunque sulla candidatura pentastellata alle elezioni in Emilia Romagna è ancora lontano dall'essere sciolto. E lo stesso vale per la Calabria che andrà al voto lo stesso giorno.

M5s, elezioni in Emilia Romagna e Calabria: decide il voto su Rousseau 

"Il Movimento 5 Stelle deve presentarsi alle elezioni regionali, lo vogliono gli attivisti sul territorio". Questo quanto trapela dal summit pentastellato che si è tenuto a Montecitorio tra i parlamentari M5S dell'Emilia Romagna e il capo politico Luigi Di Maio. L'obiettivo fare il punto sulle elezioni locali che si terranno il 26 gennaio 2020 mentre a due mesi dall'apertura delle urne vige l'incognita se presentare una propria lista oppure meno. 

Un summit sullo stato dell'arte che fonti pentastellate descrivono come puramente "ricognitivo". Gli eletti emiliano romagnoli consegnano al leader il materiale raccolto sul territorio dopo giorni di assemblee a livello provinciale con attivisti, consiglieri comunali e regionali.

"Abbiamo portato la voce dei nostri", spiega un grillino a proposito dell'incontro di questa mattina. E quella "voce", raccontano, chiede ai vertici di dare il via libera alla lista M5S in Emilia Romagna. Nessuna decisione però è stata assunta al momento. Di Maio si è preso ancora qualche giorno per decidere, e prossimamente, fanno sapere le stesse fonti, ci saranno nuove riunioni.

Il nodo dunque sulla candidatura pentastellata alle elezioni in Emilia Romagna è ancora lontano dall'essere sciolto. E lo stesso vale per la Calabria che andrà al voto lo stesso giorno.

Il capo politico - secondo quanto apprende l'Adnkronos - avrebbe espresso la sua volontà di riflettere su tutti gli scenari possibili, sia in caso di risultato positivo di M5S e Pd sia in caso di performance negativa dei due partiti azionisti di maggioranza: capire, insomma, come l'esito del voto locale in Calabria e in Emilia Romagna influirà sulla vita del governo.

Esclusa una riproposizione del "patto civico" dopo il disastroso esito delle elezioni in Umbria, una ulteriore sconfitta delle forze di maggioranza che sostengono il governo sarebbe politicamente difficile da gestire.

E gli ultimi sondaggi mostrano come la poltrona di governatore della Regione più "rossa" d'Italia sia - quanto mai prima di oggi - contendibile.

Se nel 2014 ben 16 Regioni erano di centrosinistra e solo tre di centrodestra, oggi 12 sono governate dal centrodestra e sette dal centrosinistra. Se il rosso oggi solo scolorito dell'Emilia Romagna cedesse il passo al blu del centrodestra si completerebbe il ribaltamento del rapporto di forza.

Con conseguenza importanti anche perché nella primavera del 2020 sono attese altre elezioni regionali importantissime, in VenetoLiguriaToscana Marche. Vedere la possibilità di un election day con elezioni politiche anticipate potrebbe diventare una suggestione tutt'altro che impopolare. 

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