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Martedì, 23 Aprile 2024
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Roma, Berlusconi pronto a scaricare Bertolaso: è caos "a destra"

Le elezioni comunali di Roma "rischiano" di cambiare per sempre gli equilibri nel centrodestra, non solo a livello locale ma anche nazionale. Berlusconi starebbe per cedere ai "ragazzotti" Salvini e Meloni in nome dell'unità della coalizione

Le elezioni comunali di Roma "rischiano" di cambiare per sempre gli equilibri nel centrodestra, non solo a livello locale ma anche nazionale. Una situazione che sembra essere surreale. E che, invece, è decisamente concreta. Perché la realtà, in questo caso, è rappresentata dalle divisioni dentro Forza Italia. La candidatura a sindaco di Roma è diventata il campo di battaglia di due anime. In mezzo, il leader Silvio Berlusconi, che deve decidere se mantenere la parola data a Guido Bertolaso o cedere ai "ragazzotti" Salvini e Meloni in nome dell'unità della coalizione.

Berlusconi sta per fare la più clamorosa delle virate e cambiare cavallo in corsa, appoggiando la leader di Fdi, ma l'ufficialità ancora non c'è. L'ex premier sa che la mossa potrebbe segnare un punto di non ritorno. Pareva lo avessero convinto: il tutto avrebbe dovuto però essere condito in modo che non sembrasse uno smacco per il Cavaliere, con tanto di grancassa a proclamare la (ri)nascita di una federazione di centrodestra che avesse nell'ex premier il suo padre nobile. I pontieri, a cominciare da Paolo Romani, Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, hanno lavorato per tutto il giorno non solo a questa soluzione ma anche a un possibile incontro dei tre leader per suggellare l'accordo.

Ma, intorno alle 19 di sera, tutto è tornato in altomare. Pare che in una telefonata sia stato lo stesso Silvio Berlusconi a comunicarlo a Matteo Salvini. Il Cav avrebbe rimesso tutto in stand by, rinviando ogni decisione alla riunione programmata per stamattina.

L'ennesima giravolta determinata, pare, dal pressing dell'altra anima: quella che chiede all'ex premier di non cedere, di non farsi schiacciare dal capo della Lega, di dimostrare che è un uomo di parola. Quella che, aspetto non secondario, non vuole perdere posizioni di potere. Sarebbe stato infatti soprattutto il cosiddetto cerchio magico a insistere, tornando alla carica dopo che voci di stampa avevano ormai dato l'accordo per chiuso. Ma non solo, c'è anche un drappello di parlamentari e coordinatori regionali che chiede al leader di non cedere (anche in nome di una battaglia interna con quella che viene ritenuta la "vecchia guardia").

C'è tempo ancora fino alle 18 di oggi per cercare di capire se si potrà scattare una nuova "foto di Bologna": a quell'ora, infatti, Giorgia Meloni aprirà ufficialmente la sua campagna elettorale sulla terrazza del Pincio. E Matteo Salvini sarà accanto a lei.

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