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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, il lunedì costa caro: "Ovunque si vota in un solo giorno"

"Mi chiedo proprio il senso di questo cambiamento": così Enrico Letta, ex premier che firmò la legge sull'election day, commenta l'ipotesi di votare anche il lunedì sia per le amministrative che per il referendum costituzionale. Brunetta: "Renzi non è interessato alla partecipazione, ha solo paura dell'astensionismo"

ROMA - "Mi chiedo proprio il senso di questo cambiamento. Costa molto. Dovunque in Europa si vota in un solo giorno". Enrico Letta, l'ex premier che firmò la legge che rientrava in varie misure di spending review per un unico giorno di votazioni, confida a Repubblica le proprie perplessità sull'ipotesi ventilata del ministro Angelino Alfano di votare anche il lunedì, sia per le amministrative che per il referendum costituzionale

L'ex presidente del Consiglio - scrive Repubblica - dunque è sicuro: la correzione non va fatta. Neanche per arginare l'astensionismo viste le spese e l'attenzione che bisogna avere ai conti pubblici. Il balletto sulla data doppia o singola, in Italia, non è nuovo. La regola è cambiata più di una volta. Ma quello del giorno unico sembrava un passo definitivo per via dei costi inferiori, così come oggi, per lo stesso motivo, si tende a istituire l'Election day, ovvero il voto nella stessa data anche per mandati che scadono in momenti diversi ma ravvicinati.

VERSO IL REFERENDUM - Per gli esperti la doppia giornata di votazioni al quesito sulla legge costituzionale favorirebbe i Sì. "Perché i più motivati sono i sostenitori del No e loro andranno sicuramente a votare anche o soprattutto in chiave anti-Renzi. I favorevoli alla riforma invece potrebbero essere più lenti a mettersi in moto".

LE OPPOSIZIONI - "Giudichiamo positivamente, lo avevamo chiesto per primi e in tempi non sospetti, la possibilità di votare in due giorni tanto alle elezioni amministrative di giungo quanto al referendum costituzionale del prossimo ottobre" ha invece scritto su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Peccato che questa incredibile retromarcia di Matteo Renzi sia del tutto strumentale e non sia fatta dal presidente del Consiglio per favorire la democrazia o la partecipazione, ma con il solo scopo, secondo lui, di portare acqua al suo mulino" spiega Brunetta. 

Mobilitazione Greenpeace contro scelte energetiche governo Renzi

PERICOLO ASTENSIONE - "Il premier - rincara Brunetta - ha paura, e crede che votando in due giorni, con una probabile diminuzione dell'astensionismo, il 'sì' possa essere favorito. Si sbaglia di grosso. Per di più Renzi, dal ruolo istituzionale che ricopre e che gli dovrebbe imporre maggior equilibrio, tifa partecipazione o astensione in base al tornaconto personale suo e dello sgangherato governo che pro tempore guida. In occasione del referendum sulle trivelle si guardò bene, nonostante gli innumerevoli appelli, a concedere il voto anche nella giornata del lunedì, concorrendo così al non raggiungimento del quorum, decisivo per una consultazione abrogativa"sottolinea. "Adesso, in vista del referendum costituzionale di ottobre, cambia completamente atteggiamento e, smentendo se stesso, propone, insieme al suo ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il voto in due giorni. Renzi ha paura di perdere, ha paura di essere bocciato dagli italiani, ha paura di andare a casa". 

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