Il derby tra Salvini e Meloni, fratelli coltelli delle elezioni regionali
C'è una sfida nella sfida all'interno del voto di domenica e lunedì: quella della leadership del centrodestra. Che Giorgia potrebbe soffiare a Matteo
Mentre i sondaggi segreti in queste ore si rincorrono pronosticando i risultati più improbabili, il centrodestra che vede la vittoria alle elezioni regionali deve però fare i conti con il dualismo Salvini-Meloni. O se preferite con la sfida interna tra Lega e Fratelli d'Italia.
Il derby tra Salvini e Meloni, fratelli coltelli delle elezioni regionali
Non è un segreto infatti che i candidati alla corsa nelle regioni in cui si vota siano stati equamente spartiti tra le tre forze del centrodestra. E così Raffaele Fitto in Puglia così come Francesco Acquaroli nelle Marche sono candidati vicini a Giorgia Meloni mentre il Carroccio ha ottenuto la candidatura in Toscana dell'ex sindaca di Cecina Susanna Ceccardi e ovviamente ha ripresentato il Doge Luca Zaia in Veneto mentre Stefano Caldoro in Campania, dato ad oggi come sicuro perdente nel confronto con Vincenzo De Luca, è espressione di Forza Italia. Ma c'è un però.
E viene proprio dalla terra che la Lega considera sua, ovvero il Veneto. Zaia c'era da prima che Salvini diventasse segretario del Carroccio ed è espressione della "vecchia guardia" nordista che ha poco a che fare con il progetto di Lega nazionale a cui lavora il Capitano da anni. Eppure è lui l'unico sicuro di vincere le elezioni insieme a De Luca perché il suo consenso è altissimo anche nell'elettorato che non lo vota. Ma una vittoria di Zaia in Veneto, magari seguita da una sconfitta anche all'ultimo voto di Ceccardi in Toscana (così come era stato per la Borgonzoni in Emilia-Romagna), potrebbe costituire lo scenario più brutto proprio per Salvini. Specie se accompagnato da una doppia vittoria dei candidati meloniani in Puglia e nelle Marche. Spiega oggi Federico Geremicca sulla Stampa:
Per Matteo Salvini, infatti, il voto regionale di domani si è fatto pieno di insidie. Gli sono cresciute attorno lentamente, in maniera quasi impercettibile: ma da un paio di settimane, ormai, hanno assunto il profilo di uno scenario che allarma il segretario. Sono tre le immagini che il Capitano non vorrebbe veder scorrere - contemporaneamente - sugli schermi degli speciali elettorali tv: la faccia sorridente di Giani a Firenze, quella di Fitto vincitore in Puglia e lo sguardo indecifrabile di Zaia, trionfatore in Veneto con la sua lista che surclassa anche quella della Lega.
Così andando le cose, infatti, Salvini avrebbe perso con la “sua” candidata in Toscana, vinto amaramente in Veneto (un successo che lancerà ulteriormente Zaia) e - soprattutto - dovrebbe applaudire al trionfo pugliese del candidato di Meloni: che se conquistasse anche le Marche con Giovanni Acquaroli, segnerebbe un “due su due” molto più che insidioso.
L'Italia al voto: le sfide da tenere d'occhio e i probabili vincitori
Se i candidati di Salvini perdono e quelli di Meloni vincono cosa succede nel centrodestra?
In questa ottica va vista la possibilità che nel centrodestra potrebbe verificarsi un cambio di leader, visto che sono gli attori che compongono la compagnia ad aver sempre sostenuto che la leadership viene conquistata dal partito che ha più voti:
Giorgia Meloni, già. Matteo Salvini certi numeri li manda ormai a memoria. Elezioni politiche 2018: 17,3 a 4,3. Elezioni europee 2019: 34,3 a 6,4. Poi l’estate, il Papeete, il governo giallorosso e il lockdown: un terremoto che lo travolge. L’ultimo sondaggio SWG (31 agosto) quasi gli toglie il sonno: rispetto alle europee, Lega 26,3 (-8%), Fratelli d’Italia 14,4 (+8%). Una travaso perfetto.
Che non può che ricordargli l’età dell'oro del governo gialloverde: avventura che cominciò con i 5 Stelle al 32,6 e la Lega al 17,3; e finì come sappiamo: Lega al 34,3 e 5 Stelle al 17,1. Una simmetria impressionante - ma stavolta al contrario - con quel che sta accadendo con i “patrioti” di Giorgia Meloni
E allora, eccolo, lo scenario che potrebbe costituire un incubo per Salvini. Ovvero quello di una vittoria dei candidati di Giorgia Meloni, anticipo del sorpasso di Fratelli d'Italia sulla Lega. E lei potrebbe diventare la prima leader donna di una coalizione italiana. Un bel colpo di scena, no?