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Giovedì, 28 Marzo 2024
VERSO IL VOTO

Grillo show: "Le elezioni come il trenino dell'amore"

Il comico-blogger attacca tutti i protagonisti della campagna elettorale: "Tutti insieme con l'orchestrina del Titanic suonata dai talk show e dai giornalai, ognuno con l'agendina Monti in mano"

E' un fiume in piena Beppe Grillo che, in odore di successo elettorale, attacca dal suo blog tutti i protagonisti della campagna verso il voto. "In queste elezioni politiche il protagonista è il trenino dell'amore, quell'abbracciarsi un po' lascivo uno dietro l'altro in una festa tra amici con la musica d'occasione", scrive.

"L'ultimo della fila è Diliberto - continua il leader del Movimento 5 Stelle - poi viene il gruppo dell'Italia dei Valori con un costume arancione stinto, segue Ferrero che stringe Ingroia che non molla Bersani attaccato come una cozza a Monti, ma sempre insieme a Vendola, quindi Fini e poi Casini e poi Alfano e poi Berlusconi che chiude il trenino umano. Tutti insieme con l'orchestrina del Titanic suonata dai talk show e dai giornalai del piccolo schermo. Ognuno con la sua agendina Monti in mano. Tuuuuuuuuuuu', tuuuuuuuuuu'. Gira il trenino dell'amore. Dai e prendi, prendi e dai. Tutti per uno, uno per tutti".

"SIAMO IL PRIMO PARTITO D'ITALIA" - Da Mantova, tappa dello Tsumani tour, Grillo ha "urlato" davanti a un migliaio di persone: "Non ci ferma niente, nemmeno la neve. Siamo il primo partito in Italia, ditelo pure che sono megalomane, ma tutti hanno paura di noi. E quando vinceremo, ci riprenderemo le cose che ci appartengono, le loro palazzine, i loro orologi". "Quelli - ha poi dichiarato - sono riusciti persino a far resuscitare Berlusconi; se voi credete che sia vivo significa che credete che nelle vostre lavatrici ci sia davvero Mastrolindo". "Siamo come nel dopoguerra dove c'è un paese da ricostruire - ha aggiunto - nessuno deve rimanere indietro, questo è un movimento che non si arresta e quando vinceremo ci riprenderemo le nostre cose".

LO SPECIALE SONDAGGI

E non poteva mancare un commento sulle storiche dimissioni del Papa. "Spero - ha detto - in un Papa nero che sia eletto via internet, così il Vaticano copia dalle nostre primarie. Forse si è dimesso perché le tangenti Mps sono passate dallo Ior e adesso lo tengono in ostaggio a Castel Sant'Angelo".

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