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Giovedì, 28 Marzo 2024
ELEZIONI / Italia

Verso il voto, è tempo di promesse. Chi rilancia di più?

Berlusconi annuncia 4 milioni di posti di lavoro, Bersani 50 miliardi per i crediti alle imprese, Monti 130 miliardi dalle dismissioni. Grillo vuole una sola tv pubblica e Ingroia farà pagare l'Imu alla Chiesa

A dicembre, durante il balletto con Alfano al ritmo ‘mi candido, non mi candido’, annunciò di voler togliere l’Imu sulla prima casa. Domenica scorsa Silvio Berlusconi se n’è uscito promettendo addirittura di rimborsarla. Italiani increduli e sulla bilancia elettorale i soliti 5 punti di distacco dal centro-sinistra. Senza contare i mal di pancia degli alleati, con Maroni che lo invita a non esagerare e la Meloni che ha definito le promesse del Cavaliere “fuoco amico”. Ma il leader del Pdl, dopo aver sbottato con i suoi per le troppe chiacchere, ha rilanciato ancora. Non è lui l’uomo della terra promessa?

Per questo in mattinata, in un appello rivolto ai giovani su Rai Web Radio, ha gettato nella mischia il carico da nove: “Se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremmo 4 milioni di nuovi posti di lavoro”. Nel ’94, quando scese in campo, gli bastò un milione di nuovi occupati. Diciotto anni dopo ha quadruplicato la cifra. Ma tranquilli, Silvio ha un piano: “Se gli italiani con il loro voto ci daranno la possibilità di governare già nel primo Consiglio dei ministri approveremo un decreto legge che consentirà a un'impresa di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare né i contributi né le tasse per i primi anni. Converrà più di un’assunzione in nero”. Tre minuti per restituire l’Imu, 4 milioni di nuovi assunti; tutto condensato nel primo Cdm.

BERSANI – E se son botti, allora via con i fuochi d’artificio. Certo con Berlusconi, che si è fatto costruire un vulcano (con tanto di eruzione) nel giardino di Villa Certosa, in Sardegna, la sfida è improbabile. Ma c’è chi è deciso a provarci lo stesso. A partire da Bersani.

Il candidato premier del centro sinistra, allentate la briglie della responsabilità pre-elettorale, non si è fatto mancare la proposta shock: se sarà lui a guidare il Paese, il suo governo rilascerà 10 miliardi di euro all’anno in titoli pubblici. Da qui ai prossimi 5 anni. Totale dell’operazione, 50 miliardi tondi. Il tutto per pagare i debiti che la Pubblica amministrazione ha in arretrato con le imprese che avanzano credito dallo Stato (sui 100 miliardi di euro). Debiti, pagamenti siderali, imprese e occupazione in ginocchio. E da oggi i 50 miliardi di Bersani (100mila miliardi delle vecchie lire). Quasi tre finanziarie, per l’uomo dell’Italia Giusta.

MONTI – Finita qui? Neanche per sogno. Avanti il prossimo. In questa mano da poker in cui ci si gioca l’Italia è il turno di Mario Monti, il Professore della Bocconi salito in politica. Cavalca l’onda dell’anti Imu e si dice pronto a rimodulare i canoni di quell’imposta che proprio il suo governo ha reintrodotto nel sistema fiscale. Ma non basta, in questa partita c’è bisogno di numeri da capogiro.

Eallora nell’agenda di governo compare il capitolo delle dismissioni “del patrimonio mobiliare ed immobiliare dello Stato per complessivi 130 miliardi di euro durante l’arco della legislatura”. Capito bene? Centotrenta miliardi, tanti da far passere come bruscolini i 50 di Bersani.

INGROIA – Disoccupazione al capolinea con Berlusconi, i miliardi di Bersani e Monti. Ma al tavolo gioca anche Ingroia. Il magistrato lesto a ritornare dal Guatemala per mettersi alla guida di Rivoluzione Civile è stato rapido anche a capire i trucchetti del mestiere.

Toglierà l’Imu prima casa per “estenderla agli immobili commerciali della Chiesa e delle fondazioni bancarie”. Una patrimoniale sulle grandi ricchezze, 10 anni per sanare i conti pubblici con i capitali sottratti alla grande criminalità organizzata e attraverso il contrasto all’evasione fiscale. Lotta all’evasione fiscale, non manca mai. Diciamo che il pm di Palermo si è tenuto basso, sottotono.

GRILLO – E allora ci pensa subito Beppe Grillo a riportare la discussione in quota. Di proposte dirompenti Grillo è maestro: le piazze piene non aspettano altro che far piazza pulita. Così il blogger genovese affronta il capitolo Rai a modo suo. Ripulendola dal controllo politico? No, riducendola all’osso: un’unica rete pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti. Un’unica rete nazional-popolare. Anche il cavallo di viale Mazzini in campagna elettorale non manca mai. Tutto come da copione….

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