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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Berlusconi e le Europee: "Forza Italia al 20%? Accendo un cero"

Il leader di Forza Italia presenta le liste del suo partito e attacca su tutti i fronti: "Non ci hanno fatto fare le riforme fondamentali. Col diluvio di Renzi in tv è un miracolo se il mio partito arriva al 20%". Gaffe sui tedeschi: "Per loro i campi di concentramento non sono mai esistiti"

ROMA - Silvio Berlusconi è intervenuto a sorpresa oggi a Milano al convegno di presentazione delle liste di Forza Italia per le elezioni europee. Un vero e proprio show, quello dell'ex Cavaliere, che ha parlato in modo colorito delle imminenti elezioni europee e della legge sulla par condicio.

IL PATTO CON RENZI E LE RIFORME - "Visto che Renzi è sempre in tv, se Forza Italia arriva al 20% è un miracolo", ha detto Berlusconi, parlando del premier come una "nuova star del firmamento della sinistra". "Le riforme che arrivano non sono le riforme del signor Renzi, ma le nostre riforme", ha tuttavia precisato. E ha colto l'occasione per smentire le ricostruzioni dei giornali che parlano di un suo passo indietro sugli accordi presi con Renzi: "Io i patti li rispetto, ma il Senato non deve ridursi a un dopolavoro dei sindaci". "Se c'è una parte politica che da 20 anni vuole fare le riforme questa si chiama Forza Italia prima, Pdl poi e ancora Forza Italia... Si chiama Silvio Berlusconi e tutti noi!".

"Dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle - ha sottolineato Berlusconi- è uscita la solita accusa che Berlusconi non vuole fare le riforme e non mantiene la parola. Se c’è qualcuno - ha insistito - che vuole fare le riforme è Forza Italia e Berlusconi. Le riforme che arrivano non sono del signor Renzi ma le nostre riforme. L’Italia così com’è non è un Paese governabile", ha avvertito il leader azzurro. Poi l'attacco alla legge sulla par condicio: "E' un vincolo assurdo che il nostro paese ha. E' esattamente il contrario di quello di cui avremmo bisogno. E' contra personam, voluta contro di me e contro l'Italia poiché spinge al frazionamento dei voti, il male peggiore di cui soffriamo dal 1948. Un paese non può essere governato quando ci sono più partiti in conflitto".

LA GAFFE SUI TEDESCHI - L'ex premier ha poi ripetuto in pubblico la controversa gag al Parlamento europeo, in cui nel 2003, da premier, consigliò all’allora capogruppo del Pse Schulz (oggi candidato alla presidenza della Commissione Ue) un ruolo da kapò in un film sui campi di concentramento tedeschi. "Non volevo offenderlo - ha detto riferendosi all’episodio del 2003 all’Europarlamento - ma apriti cielo perché per i tedeschi i campi di concentramento non sono mai esistiti". Quindi ha invitato a non votare le forze che fanno parte del Pse, anche perché "lì c'è quel signore che si chiama Schulz, a cui io involontariamente ho fatto una campagna straordinaria, un signore che non ha grande simpatia non solo per Berlusconi, ma per l’Italia: dunque votare per la sinistra significa votare per lui".

Berlusconi presenta le liste Forza Italia per le europee

"INTERVENGA ANGELA MERKEL" - Il Partito socialista europeo chiede alla cancelliera tedesca Angela Merkel e a tutti i leader del Ppe, tra cui il candidato alla presidenza della Commissione europea Jean-Claude Juncker, di "condannare i commenti indegni" rilasciati oggi da Silvio Berlusconi. Le parole di Berlusconi "sono un insulto a tutto il popolo tedesco, non solo a Martin Schulz". Queste le parole del presidente del Pse, Sergei Stanishev, a proposito delle dichiarazioni fatte oggi dal leader di Forza Italia a Milano. "Inoltre - ha sottolineato Stanishev in una nota - sono un tentativo cinico di distrarre dalle vere questioni di queste elezioni, come la necessità di più crescita e lavoro in Europa".

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