Europee 2014, l'ultimo duello dei big nelle piazze
Prima del silenzio elettorale, Grillo, Renzi e Berlusconi si attaccano (e si insultano) ancora. Il leader M5s: "Siamo il piano B dell'Europa, Matteo mi fa pena". Il premier: "Vogliono solo distruggere, in Ue senza vaffa". Berlusconi: "I 5 stelle speculano sui disperati. Come Hitler e Pol Pot"
ROMA - Renzi ha parlato a Prato e poi a Firenze, in piazza della Signoria; Grillo a Roma, a piazza San Giovanni; Berlusconi a Milano, al Centro Congressi della Provincia. Gli ultimi comizi, andati in scena ieri, hanno chiuso la campagna elettorale per le Europee e le amministrative.
In palio, più che i 73 seggi del Parlamento europeo che spettano all'Italia o i consigli regionali e comunali da rinnovare, c'è la leadership tra i partiti italiani, contesa tra Il Partito democratico e il Movimento 5 stelle, con Forza Italia terzo incomodo.
Beppe Grillo ha aperto l'ultimo giorno di confronti a distanza, in piazza San Giovanni, a Roma. Attacchi per tutti: "Il comunismo ha fallito, il capitalismo è questo. Noi siamo il piano B dell'Europa". Un piano B che non piace affatto né a Renzi né a Berlusconi. Il leader pentastellato è convinto di rappresentare il partito più forte d'Italia, e di poter migliorare ulteriormente lo straordinario risultato delle politiche: "Ci dicevano che eravamo l'antipolitica e poi hanno cominciato a stupirsi: si sono stupiti che abbiamo preso il 25% e vedrete ora si stupiranno ancora di più il 26 maggio". Le parole più dure sono state rivolte al premier Renzi: "Mi fa pena questo ragazzo, il 23 maggio era a Piazza del Popolo senza il Popolo. Gridava, lui, il moderato, e diceva: Vinciamo noi".
Renzi, che ieri ha illustrato le cose fatte nei primi 80 giorni di governo, ha risposto per le rime. "Quelli del Movimento 5 stelle non sono interessati a cambiare le cose, ma a sfasciare - ha detto il presidente del Consiglio che ha incalzato l'ex comico ligure - Grillo è andato in Sicilia a dire che la mafia non esisteva". E poi: "La politica non può essere una gara di insulti, una gara di minacce, una gara di vaffa. Non si vince sulla paura, evocando il terrore".
Per Berlusconi, dato come terza forza nei sondaggi elettorali, "il voto di domenica è un voto importante per l'Europa, per molte città che devono darsi una nuova amministrazione, ma è anche un voto importante per lo scenario politico italiano".Per il Cav, "Grillo specula sulla disperazione dei cittadini ed è un aspirante dittatore che assomiglia a Robespierre, Stalin, Pol Pot e Hitler. Non dobbiamo prenderlo a ridere ma avere paura". D'altra parte Berlusconi lo ripete da giorni, e l'aveva confermato anche la mattina del 23 maggio: "Se vince il M5s c'è il rischio che scoppino disordini".