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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Elezioni Europee 2014

Europee, Syusy Blady (Verdi): "L'Ue abbandoni l'austerity e investa sulla green economy"

La storica conduttrice di "Turisti per caso", candidata con Green Italia Verdi Europei, ci spiega il suo impegno politico e l'importanza del messaggio ecologista alle prossime elezioni.

Syusy Blady, nome d'arte di Maurizia Giusti, 64enne bolognese, è una conduttrice televisiva, nota al pubblico per la sua partecipazione a trasmissioni di successo negli anni '80 come "Drive In" e "La tv delle ragazze" ma soprattutto grazie a "Turisti per caso", programma Rai condotto per anni insieme al suo ex marito Patrizio Roversi, con cui ha un figlia di 20 anni, Zoe. Da sempre sostenitrice del messaggio ecologista, che ha avuto modo di approfondire grazie all'esperienza televisiva, ha deciso di scendere in campo accanto ai Verdi (capolista Circoscrizione Italia nord-orientale) nella battaglia delle elezioni europee.

Quello del 25 maggio sarà un voto che potrebbe tracciare una linea tra la "vecchia" e la "nuova" Europa. La crisi ha minato le basi dell'Unione e portato, in molti Paesi, migliaia di persone in piazza contro quelli che sono stati chiamati "i diktat" di Bruxelles. Che Europa e che Unione immaginano i Verdi a partire dal 26 maggio?

Ovviamente l'Europa noi la immaginiamo più verde e non solo per quanto riguarda l'ambiente. Vogliamo che diventi un'Unione vera in cui dare priorità a ciò che veramente serve alle persone. Puntiamo sui giovani: attraverso la green economy e i lavori 'verdi' possiamo dare risposte innovative al dramma della disoccupazione e combattere la tremenda crisi che stiamo vivendo negli ultimi anni. Noi di Green Italia Verdi Europei vogliamo che l'Europa abbandoni il rigore e l'austerity che hanno aggravato la crisi e che investa con forza sulle energie rinnovabili e pulite, nella promozione del turismo sostenibile e nell'agricoltura tipica biologica e di qualità. L'Europa è fondamentale per avviare la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale artistico e naturalistico che non solo deve essere protetto e salvaguardato dalla speculazione ma che può essere una risorsa fondamentale per l'Italia e per il suo progresso anche economico.

Votare Verdi alle Europee significa dare un voto a che tipo di Europa?

Votare Verdi vuol dire dare votare per un'Europa che ha voglia di innovazione e rinnovamento. Per cambiare in meglio le cose però serve la cooperazione da parte di tutti e quindi è necessario che nel gruppo dei Verdi europei (che sono la 4 forza politica dell'Europarlamento) venga rappresentato anche il punto di vista italiano. Bisogna dare risposte a problemi complessi come l'inquinamento, le politiche energetiche, la sicurezza alimentare e il principio di precauzione rispetto agli Ogm: abbiamo bisogno di ripulire l'aria che respiriamo dai veleni; d'investire con forza nelle energie rinnovabili che sono pulite, democratiche e non costano nulla (il sole e il vento sono gratis); dobbiamo ripulire i terreni che sono stati contaminati dalle industirie e dai rifiuti tossici attraverso le bonifiche dei suoli. Un esempio? Qualche mese fa la Corte dei conti europea ha tirato le orecchie all'Italia perché non è stata capace di spendere 3,5 miliardi di euro che le erano stati assegnati dall'Europa per le politiche ambientali: questo non deve più succedere. Così si cambiano le cose e si costruisce un futuro diverso per i nostri figli. E poi votare verde significa votare per un'Europa più aperta, per la pace e per garantire più diritti alle persone.

La questione della moneta unica è precipitata nella vita quotidiana dei cittadini e sempre più voci si sono alzate contro l'Euro. Qual è l'idea dei Verdi sulla moneta unica?

C'è chi fa tante chiacchiere sull'uscita dall'Euro: ormai sembra di assistere ad una partita di calcio con le diverse tifoserie che fanno a gara a chi grida più forte. Ma hanno pensato alle conseguenze? Ci dicono cosa succederebbe ai mutui, alle pensioni, agli stipendi e ai risparmi?  Noi pensiamo che la moneta comune sia una risorsa per tutti i cittadini europei ma c'è da lavorarci ancora perché l'austerity e il fiscal compact sono vincoli che rischiano di strozzare l'Europa invece che renderla più forte. Vanno riviste le regole di funzionamento della Banca Centrale Europea e non devono più ripetersi situazioni come quella che ha portato al collasso la Grecia. La risposta alla crisi finanziaria però deve essere politica e non bancaria: fino ad oggi hanno voluto costruire l'Europa delle banche noi crediamo che sia venuto il momento di costruire l'Europa delle persone che possono scegliere chi li governa, nomi e cognomi, facce, esseri umani eletti che se sbagliano rispondono ai cittadini non mostri dai nomi imperscrutabili come Troika che non debbono rispondere del loro operato a nessuno".

In Italia si voterà per le Europee con un governo non eletto ma nominato dal presidente della Repubblica per provare a sbloccare lo stallo politico che si è determinato alle ultime elezioni. Che tipo di impatto avrà il voto del 25 maggio sull'esecutivo di Matteo Renzi?

La risposta sta nella domanda:Il 25 si vota per l'Europa, qualcosa che è molto più importante di un governo. Purtroppo in Italia ormai siamo abituati a ridurre tutto ad un titolo, ad uno slogan senza che ci sia una riflessione sull'importanza delle scelte che abbiamo dinanzi: scelte che sono europee e non italiane. Non dare il giusto valore a queste elezioni significa delegare il nostro destino ai tedeschi, ai francesi, agli olandesi e a tutte quelle nazioni che invece danno il giusto valore alle istituzioni europee e che mandano lì le persone migliori. Ecco ricostruire l'Europa significa ricostruire anche il rapporto dei cittadini con le istituzioni europee che oggi vengono percepite come un luogo lontano e distante, mi sembra che questo sia il momento proprio perché i cittadini italiani hanno finalmente capito che l'Europa, che essi vogliano prenderla in considerazione o la ignorino esiste e incide sulla loro vita. Faccio un esempio: noi abbiamo una specificità tutta italiana, nelle pianure grandi appezzamenti di terreno in grado di sostenere gli oneri che l'Europa chiede per elargire i contributi Pac ma nelle colline l'agricoltura è parcellizzata e cosi, proprio chi ne ha bisogno non ha i mezzi per accedere con facilità ai fondi europei, e sono loro, i piccoli contadini, che mantengono in sicurezza il territorio facendo canali di scolo e presidiandolo. Questo è fondamentale per tutte le altre attività economiche italiane, compreso il turismo, nostra risorsa poco valutata. Insomma vogliamo l'Europa sì, ma l'Europa che vogliamo! L'Europa deve essere la casa di tutti e non una maestra severa e antipatica che ti bacchetta ogni volta.

Da dove nasce il suo impegno politico?

Ho deciso d'impegnarmi in prima persona perché non si può più delegare ad altri e perché è necessario che facciamo qualcosa per lasciare ai nostri figli un mondo uguale, se non migliore di quello che abbiamo ricevuto dai nostri genitori. Il nostro è un paese bellissimo che, però, ogni giorno subisce le violenze del cemento, dell'inquinamento, della corruzione. Al tempo stesso abbiamo risorse straordinarie sulle quali dovremmo puntare con forza e che però vengono lasciate sempre nella parte finale e meno nobile dell'agenda politica. La nostra agricoltura è una risorsa ma la politica non se ne accorge. Il turismo, sostenibile ovviamente, è una ricchezza ma continua a non avere le attenzioni e gli investimenti che meriterebbe. La messa in sicurezza del territorio in un paese che annega sotto le bombe d'acqua e le alluvioni è una priorità che creerebbe centinaia di migliaia di posti di lavoro e si risparmierebbero i miliardi che invece si spendono per interventi straordinari, ma è logico? Io credo che il voto debba essere non di protesta e non di consenso ma di buon senso e su questo tutti quelli di buon senso potrebbero concordare. Ecco perché mi sono candidata coi Verdi, perché sono 'avanti' guardo avanti, dopo la protesta dopo la crisi quale opportunità vogliamo cogliere? Il futuro o sarà verde e sostenibile o non sarà e io ho una figlia di 20 anni, il futuro mi piace!

La popolarità la aiuterà in queste elezioni?

Guardi il fatto che lei mi faccia questa domanda significa che la popolarità non aiuta. Scherzi a parte so di essere un personaggio noto e se la mia notorietà può dare forza al messaggio che porto ben venga. Ci tengo però a sfatare una osservazione da antipolitica: non sono entrata in politica per fame di poltrone. Ho deciso di dare una mano agli ecologisti che, com'è noto, corrono in evidente salita e, di certo non possono garantire poltrone. Tra l'altro quella di Green Italia Verdi Europei è una campagna elettorale più che 'francescana', visto che le risorse a disposizione sono pochissime, se non nulle . Che i Verdi siano al verde è cosa nota ma non manca l'entusiasmo tra di loro, mi piacciono! La forza del messaggio ecologista mi ha convinto da sempre, voi sapete, io per il mondo ho visto cose che non potete neanche immaginare... E quindi sono qui a disposizione affinché il verde colori l'Italia e il futuro dell'Europa.

Televisione o politica?

Beh a giudicare quanto ci stanno Renzi e Berlusconi e compagnia dov'è la differenza? Direi, anzi, che sono diventate loro le star televisive; le tribune politiche sono delle arene da gladiatori dove ci si scontra urlando e i contenuti ne soffrono. Chi parla mai delle possibili soluzioni concrete? Quello sarebbe bello discutere in tv con esperti dei vari settori che ci spieghino cosa si può fare e su quello confrontarsi ma questa sarebbe una tv di servizio e nessuno la vuole: temono che non farebbe ascolto ma io credo che se fatta con la giusta leggerezza sarebbe di grande successo.

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