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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni europee 2014

Elezioni europee, nazionalisti e euroscettici si "prendono" l'Europa

Front National di Le Pen cancella Hollande e si prende la Francia. L'Ukip di Farage asfalta laburisti e conservatori. La Lega sfonda in Italia. Venti euroscettici anche da Danimarca, Ungheria e Polonia. Pronta la "mega-alleanza": almeno 150 seggi nel prossimo Parlamento europeo

ROMA - L'Italia è "rottamata". L'Europa, quella dell'Euro e dell'Unione, quasi. Se in Italia Renzi vince, anzi stravince, in giro per l'Europa fa rumore il boom di nazionalisti e euroscettici. Francia e Gran Bretagna, con Marine Le Pen e Nigel Farage, guidano la rivoluzione degli "anti-Euro". E i plebisciti ottenuti in patria lasciano poco spazio a dubbi o riflessioni. Bene, benissimo, gli antieuropeisti anche in Danimarca, Ungheria e Polonia. E, inevitabilmente, il nuovo Parlamento ne risentirà. Sui 751 seggi, 212 andranno al Partito popolare (Juncker presidente?), 186 ai socialisti (che erano a 196), 129 agli euroscettici, una settantina per i liberali, 55 per i verdi e 43 per la sinistra di Tsipras (ne avevano 35). L'Efd (di cui fa parte la Lega), che potrebbe unirsi al gruppone euroscettico sale a 36 seggi, rispetto ai 31 del 2009. 

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"FRANCIA NATIONAL" - Il grande boom, ampiamente annunciato, porta il nome e cognome di Marine Le Pen. Il suo Front National è infatti il primo partito in Francia con il 25,1% dei voti, il massimo storico per il partito fondato dal padre Jean-Marie. Sopravanzato nettamente il raggruppamento di centrodestra Ump, che si è fermato al 20,2%, mentre il Partito socialista del presidente Hollande è scivolato al 14,3%. Secondo i dati definitivi emessi dal ministero dell'Interno francese, il Front National conquista dai 23 ai 25 seggi sui 74 riservati alla Francia al Parlamento europeo, l'Ump 18-20 e il partito socialista appena 12-13. Altri 7 seggi vanno ai centristi, 6 agli ecologisti e 4 all'estrema sinistra. 

"Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino" ha commentato Marine Le Pen, leader del Front National. Quindi, ha lanciato un appello al presidente socialista François Hollande perché proceda allo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Infine, guardando lontano da Parigi, ha chiesto agli altri euroscettici: "Unitevi a noi!".

"LA NUOVA GRAN BRETAGNA" - Venti euroscettici soffiano forte anche in Gran Bretagna. Il partito Ukip di Nigel Farage arriva addirittura al 29% che assicura 22 seggi nel nuovo Parlamento europeo. I conservatori del premier Cameron si fermano al 24,2% , con 16 eurodeputati. I laburisti, all'opposizione in patria, hanno raccolto il 23,7% dei voti e manderanno 14 deputati nelle istituzioni europee. E Farage, come Le Pen, tende una mano ai cinque Stelle: "Vorrei incontrare Beppe Grillo e discutere con lui delle nostre politiche che hanno molto in comune - ha dichiarato - Ora è tempo che la Gran Bretagna divorzi dall'Unione europea"."Abbiamo atteso per anni questa vittoria" ha chiuso Farage. 

"L'EUROPA SCETTICA" - Oltre che in Francia e Gran Bretagna, le urne parlano "antieuropeo" in tanti altri Paesi. Tanto che tra martedì e mercoledì prossimo i leader del nascente gruppo, guidato dal Front National della Le Pen, si riuniranno a Bruxelles per fare il punto della situazione. L’indicazione è giunta dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini, secondo il quale sicuramente mercoledì si svolgerà una conferenza stampa congiunta. Oltre al Front National e alla Lega, al gruppo - che si dovrebbe chiamare European Alliance for Freedom (Alleanza europea per la libertà, Eaf) - dovrebbero aderire il partito della Libertà olandese di Geert Wilders, che però non è riuscito a sfondare nelle elezioni che nei Paesi Bassi si sono svolte giovedì scorso, e l’austriaco Fpoe, il partito fondato negli anni Novanta da Haider, che ha visto raddoppiare i consensi raccolti - si attesta oltre il 20% -.

Molto bene in Danimarca l’estrema destra del Danish People Party che sarebbe primo partito con oltre il 23% dei voti. Successo anche in Polonia del piccolo partito euroscettico KNP di Janusz Korwin-Mikke, che conquisterebbe 4 seggi col 7,2%. In Belgio, 21 seggi in palio, si affermano i nazionalisti fiamminghi, l'unico partito a ottenere 4 seggi al Parlamento europeo. I socialisti francofoni del premier Elio Di Rupo conquistano 3 seggi, così come i liberali valloni del Mr e i conservatori fiamminghi del Cd&v. Si ferma a un solo seggio l'estrema destra fiamminga del Vlaams Belang. In Ungheria, chiara vittoria del partito conservatore populista Fidesz di Viktor Orban, con il 51,49% dei consensi (12 seggi). E, secondi, gli estremisti antisemiti di Jobbik con il 14,68%. 

MERKEL, OK CON RISERVA - Poche novità in Germania, dove la Cdu di Angela Merkel si conferma il primo partito con il 35,3%, anche se è il peggiore risultato del partito dal 1979 in Europa. In crescita Spd (27,2%), mentre c'è una grande affermazione per il partito antieuro Alternaive Fuer Deutschland con il 7%. Ai Verdi il 10,7%, ai Liberali dell'Fdp il 3,4%, alla Linke il 7,4%. Un seggio anche ai neonazisti dell'NPD

BOOM SYRIZIA E PODEMOS - Gran risultato per Syrizia di Alexis Tsipras in Grecia che è il primo partito con il 26,55% dei voti. "Ve l’avevo detto la scorsa settimana, i gol più belli vengono segnati nel secondo tempo" ha commentato il leader radicale. Il terzo partito è Alba dorata che, nonostante gli arresti e le gravi accuse di reati, ottiene quasi il 10%. Debacle in Spagna sia per il Partito popolare del premier Mariano Rajoy sia per il Psoe, che passano rispettivamente da 24 a 16 deputati e da 23 a 14. Izquierda Unida ottiene sei seggi, il neonato movimento Podemos diventa il quarto partito con cinque seggi.

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