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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

'Politici e giornalisti: processiamoli'

Beppe Grillo invoca "processi popolari" e liste pubbliche degli "imputati": al web spetterà il giudizio sull'orrendo trio di reporter, industriali e politici. L'obiettivo? Spedirli in cella

ROMA - Vuoi tu, cittadino iscritto alla piattaforma del Movimento, votare per la colpevolezza o l'innocenza di questa persona? Dopo le elezioni Europee nelle quali il Movimento 5 Stelle conseguirà un grande successo, secondo il leader Beppe Grillo, ci sarà un processo popolare a giornalisti, politici e industriali, "un orrendo trio" che sarà giudicato dai cittadini con un voto online.

Beppe Grillo, insomma, non se la prende solo con i suoi diretti avversari politici. Per il comico genovese serve un "processo popolare" per politici, industriali e giornalisti. Un "orrendo trio che va giudicato attraverso un processo mediatico che inizierà dopo le elezioni europee", ha scritto il leader del M5s sul suo blog, dove ha annunciato la creazione di 'liste' di imputati.

LISTE E PROCESSI - Il processo durerà almeno un anno, le liste saranno rese pubbliche quanto prima. "Ci saranno le liste, le prove e i testimoni d'accusa come in un processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa", ha avvertito Grillo. Che ha poi aggiunto: "Alla fine gli iscritti certificati al M5s potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza".

Ma come può un "tribunale popolare" sostituirsi alla giustizia nell'amministrazione della legge e nell'erogazione delle pene? Grillo va oltre: il suo compito è quello di informare i cittadini - dice - sui furti e le malversazioni di un sistema che ha portato allo sfascio l'Italia. E "così come non si può costruire sulle macerie, non si può edificare una nuova Italia senza sgomberare il terreno da coloro che l'hanno depredata trasformando la quinta (sesta?) potenza industriale in un deserto".

CHI E' "DA RINCHIUDERE" - Il leader pentastellato torna sul plastico che ha tentato di portare a Porta a Porta: "Il castello di Lerici è un simbolo di quello che succederà se il M5s andrà al governo", ha detto riferendosi alle prigioni, dove intende rinchiudere politici, imprenditori e giornalisti. "La prima categoria sarà quella dei giornalisti che hanno occultato la verità degli italiani nell'ultimo ventennio", ai quali imputa di aver portato l'Italia al 68esimo posto nella libertà d'informazione. Poi ci sono gli "industriali di regime sempre pronti a pagare mazzette che vengono un gradino più in basso delle meretrici". Nelle celle del castello di Lerici è prevista anche quella per Berlusconi, che sarà come quella di Al Capone ad Alcatraz, "sperando di non avere querele da parte dei discendenti di Al Capone".

MANGANELLO E OLIO DI RICINO? - Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, ha subito replicato: "Neanche Stalin, nelle sue tragiche purghe, ipotizzava tanto e faceva celebrare dei comici processi nei quali il difensore si rimetteva alla clemenza della corte. Le pene non sono state ancora comunicate. Forse pensa a manganello e olio di ricino". "Grillo - dice Iacopino - continua ad aggredire i giornalisti, con una violenza verbale che rischia di avere gravi conseguenze. Usa espressioni e manifesta propositi che non hanno alcun collegamento con il confronto democratico, sia pure in una esasperata campagna elettorale. Il 'perseguitato' Grillo impazza per ogni tv, inseguito da decine di colleghi che si fanno insultare per raccogliere una qualche briciola. In altra epoca, ad un politico che osava di meno capitò di trovarsi una sala stampa improvvisamente deserta".

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