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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni europee 2019

Europee, disfatta 5 Stelle: Di Maio desaparecido e governo ribaltato

Il voto in Italia era considerato anche come un test per il governo nazionale, formato da Lega e Movimento 5 Stelle: come cambiano gli equilibri

Era uno dei protagonisti più attesi della notte elettorale, ma per ascoltare dalla sua viva voce un commento ai risultati del voto europeo dovremo aspettare lunedì pomeriggio. Luigi Di Maio non si è fatto vedere nella sala della Lupa di Montecitorio, messa a disposizione dalla Camera come punto stampa per le dichiarazioni post-voto. Il capo politico grillino ha preferito rimanere chiuso negli uffici del gruppo 5 Stelle con lo stato maggiore del Movimento - tra i presenti il ministro Elisabetta Trenta, i sottosegretari Stefano Buffagni e Vincenzo Spadafora, oltre ai vertici della comunicazione - per monitorare l'esito di questa tornata elettorale che vede il suo partito scavalcato dal Pd, mentre la Lega di Salvini veleggia oltre il 33%.

Risultati europee, Di Maio accusa l'astensione

"Siamo stati penalizzati dall'astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare, restiamo comunque l'ago della bilancia in questo governo e da qui in avanti più attenzione ai territori": questo il ragionamento espresso da Di Maio ai suoi, poi sintetizzato in una nota stringata. Sono quasi le due di notte quando la comunicazione M5s fa sapere che il vicepremier parlerà al Mise intorno alle due e mezzo del pomeriggio di lunedì, a margine del tavolo su Mercatone Uno. Sarà quella l'occasione per analizzare il quadro politico disegnato da una tornata elettorale che ha ribaltato i rapporti di forza all'interno del governo.

I risultati delle elezioni europee: M5s crollato rispetto al 2018

La Lega ha nettamente vinto le elezioni europee in Italia, ottenendo un risultato del 34 per cento: è di gran lunga il primo partito del Paese, raddoppiando le proprie percentuali rispetto alle politiche del 4 marzo 2018. Il Partito democratico è invece diventato il secondo partito, con un risultato intorno al 23 per cento, superando così il Movimento 5 Stelle che è crollato rispetto a un anno fa: ha preso più o meno il 17 per cento, secondo le proiezioni, rispetto al 32,7 per cento del 2018.

Salvini premier virtuale: oggi Di Maio è un alleato ancora più debole

La Lega di Salvini diventa dunque il partito di maggioranza relativa: un risultato che potrebbe far traballare l'esecutivo gialloverde, con un rapporto di forza tra alleati decisamente rovesciato rispetto alle politiche del 4 marzo scorso. "Fra me e Luigi il rapporto tornerà ad essere buono, come nei mesi passati, nel nome del lavoro per il bene degli italiani", ha assicurato Salvini commentando i primi dati sulle Europee, aggiungendo di non voler "utilizzare questi consensi per regolamenti di conti interni".

L'avventura-alleanza di governo (già sbilanciata politicamente prima del voto a favore del leghista) andrà avanti, dunque. Ma da oggi Salvini sarà ancora più premier "virtuale" in un governo ancor più a trazione Lega, pronto a dettare linea e legge pretendendo dall'alleato ridimensionato dalle urne un deciso cambio di passo sui temi dell'autonomia regionale, delle tasse, della Tav, della sicurezza. E mettendo Di Maio con le spalle al muro, in una sorta di prendere o lasciare, perché altrimenti si torna al voto.

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