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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Anche il ministro D'Incà e Crippa lasciano il M5S: "Divergenze insanabili"

Il primo ha la delega ai Rapporti col Parlamento. Assegnata col governo Conte II, è stata confermata da Draghi. Addio anche di Davide Crippa, ex capogruppo alla Camera. Sono tra i parlamentari che per le regole del Movimento non possono ricandidarsi a settembre, essendo già al secondo mandato

Il Movimento 5 Stelle perde altri pezzi. Oggi, 30 luglio, hanno ufficializzato l'addio anche Federico D'Incà, attuale ministro dei Rapporti col Parlamento e Davide Crippa, ex capogruppo alla Camera. La decisione era nell'aria ma viene vergata a poche ore dalla conferma da parte del Movimento della regola della incandidabilità per chi è reduce da un doppio mandato.

 "Ho riflettuto molto in questi giorni sulle motivazioni e le conseguenze della caduta del Governo Draghi e non posso che prendere atto delle insanabili divergenze tra il mio percorso e quello assunto nelle ultime settimane dal Movimento 5 Stelle, che oggi lascio", spiega in una nota D'Incà.

Toni simili da Crippa: "Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo- scrive - Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali".

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Chi è Federico D'incà

D'Incà è quello tra i ministri che ha tenuto una linea più "governista". Quando il premier Mario Draghi si è presentato alla Camera per chiedere la sospensione della seduta e recarsi al Quirinale per ufficializzare le dimissioni, è stato il solo ministro pentastellato ad alzarsi in piedi con gli altri colleghi dell'Esecutivo per applaudire il premier. 

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Il ministro D'Incà. Originario di Belluno, è al suo secondo mandato. E' diventato attivista del Movimento 5 Stelle nel 2010. Nel 2013 si è candidato con il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche ed è stato eletto deputato nella circoscrizione VIII Veneto 2. È stato prima capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati e, successivamente, presidente del gruppo parlamentare. Nel 2016 ha ricoperto il ruolo di vice presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Nel 2018 è stato rieletto con il Movimento 5 Stelle e, nel mese di giugno dello stesso anno, è stato nominato Questore della Camera dei deputati, incarico ricoperto fino a settembre 2019. È stato ministro per i Rapporti con il Parlamento con delega alle Riforme del Governo "Conte II" dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021. Poi confermato da Draghi.

"Avevo avvisato sul rischio di una inevitabile frattura a cui avremmo esposto il nascente campo progressista, dopo un lavoro che aveva coinvolto anche i territori da più di due anni fino alle ultime elezioni amministrative di giugno. Purtroppo hanno prevalso altre logiche e altri linguaggi che non possono appartenermi". Scrive D'Incà, comunicando il suo addio al Movimento 5 stelle. "Dopo 12 anni, lascio il Movimento 5 Stelle con profondo rammarico e dolore personale, le nostre strade non sono più sovrapponibili, il solco che si è scavato in questi ultimi mesi non mi consente di proseguire in questa esperienza, per coerenza con le idee e con i valori che ho portato avanti a livello nazionale e locale e che intendo continuare a sostenere", conclude.

Chi è Davide Crippa

Originario di Novara, Crippa è stato eletto in Piemonte del 2013 e poi nel 2018. Col Governo Conte è stato sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico dal 13 giugno 2018 al 4 settembre 2019.

"Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle - scrive su Facebook - . Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo. Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali". Il M5s "si è evoluto tantissimo negli anni, si è trasformato in movimento politico, ha scelto di diventare un partito capace di assumere su di sé la responsabilità di governo" e "grazie a questo è riuscito ad introdurre riforme epocali". Secondo Crippa "oggi il Movimento dopo aver fatto cadere il governo che aveva contributo a formare, dopo aver fatto venir meno quel progetto del campo progressista inaugurato, tra l'altro, in occasione delle elezioni amministrative di poco più di un mese fa, volge repentinamente lo sguardo indietro, recuperando un'idea di politica estremista e barricadiera, dimenticando il lavoro che tutti hanno svolto e che siamo stati chiamati a portare avanti per sostenere l'azione di ben 3 governi con differenti apporti da parte delle forze politiche presenti in parlamento". I vertici M5s "hanno scelto la strada della rottura su tutti i fronti, anteponendo interessi particolari a quello generale del Paese, attraversato da una crisi senza precedenti, che va ad aggravarsi di giorno in giorno - conclude - non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l'orizzonte comune che aveva unito il Movimento 5 Stelle in molti anni di battaglie e di impegno politico". 

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