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Mercoledì, 24 Aprile 2024
VERSO LE ELEZIONI / 2 / Italia

Elezioni 2013: e se alla fine vincesse Beppe Grillo?

Il blogger genovese è in netta ascesa. Gli ultimi sondaggi lo attestavano sopra al 18% ma gli scandali di Mps e Finmeccanica potrebbero fargli spiccare letteralmente il volo. Lui: "Nel caso, saremmo in difficoltà"

E se Beppe Grillo vincesse le elezioni? Se il blogger genovese avesse trent’anni di meno sarebbe il primo ad ‘ululare’ un vecchio tormentone che per un decennio ha rimbombato negli studi Rai: “È una cosa pazzesca”. L’ipotesi pazzesca lo è per davvero e lo scenario sfonda il portone della fantapolitica. Anche perché, in perfetto clima sanremese, il ritornello più gettonato canta dell’asse Pd–Sel prendersi con agilità la Camera e di un accordo Monti–Bersani  per bonificare la palude in cui potrebbe sprofondare il Senato. Tutto vero? Probabile. Però, però…. Se questo è lo schema che va per la maggiore tralasciare alcune variabili sarebbe un vero peccato.

Il ragionamento parte da un assunto: il popolo degli indecisi o chi per adesso sta pensando all’astensione. Esistono, ci sono: sondaggisti, analisti, e quant’altro li attestano al 30% del corpo elettorale. Ed è qui che entra in gioco il ‘fattore G’, la sintesi di quell’insieme di circostanze che, a dieci giorni dal voto, potrebbero erodere quelle logiche date per assodate.  

FATTORE 'G' – Tutto per via di un coefficiente strano che fa guardare a Grillo come possibile ristoro: la cifra del malcontento. È l’antipolitica infatti il tratto inconfondibile che ha segnato fin da subito il Movimento 5 Stelle. Una rottura totale, un a priori fortissimo contro il sistema. Non a caso il blogger diventa capo popolo, e quindi politico, il giorno del ‘Vaffanculo Day’. Antropologicamente parlando l’atto di nascita del movimento coincide con il mandare a quel paese la vecchia politica. Della serie, per citare Bartali, “gli è tutto sbagliato, tutto da rifare”.

Ma dove vive e di cosa si nutre l’antipolitica? Nelle mangiatoie degli scandali, soprattutto in epoca di sacrifici. E lì che si è inserito Beppe Grillo. Trovata la vena giusta ha martellato per anni, dalla Parmalat in su. Fino ad arrivare allo Tsunami Tour dove sono condensati tutti quei rancori latenti nella pancia dell’opinione pubblica. Per questo l’accusa più grande che gli muovono i suoi detrattori, da cui lui stesso fa fatica a smarcarsi, è quella di cavalcare l’onda del ‘populismo’: sparare a zero per dar fiato elettorale al rancore. La storia in un certo senso si ripete sempre, tra la logica dell’uomo solo al comando e le dinamiche che ingabbiano la rabbia del presente.

SCANDALI – Tutto vero. Però, però. Nell’ultimo giorno disponibile per la pubblicazione dei sondaggi il Movimento 5 Stelle era attestato sopra il 18% in crescita. In salita appunto. Perché? Si parte con il tonfo del Monte dei Paschi che ha travolto il Pd di Bersani che più che attaccare come aveva promesso, “li sbraniamo”, si è difeso maluccio perdendo consensi. In favore di Berlusconi? Difficile da dirsi: Il Monte potrebbe aver fatto più gioco di improbabili promesse. Ma a ruota dei derivati ‘marci’ di Mps, tra un Papa che si dimette e il decollo di Sanremo, è piombato come un meteorite la maxitangente di Finmeccanica (51 milioni di euro che sarebbero stati pagati per la compravendita di 12 elicotteri in terra indiana).
Stavolta tuttavia le parti si sono invertite. L’arresto del presidente Orsi per quel che riguarda il capitolo penale porta con sé non poche conseguenze politiche: potrebbe essere la Lega di Maroni – pronto a portare tutti in tribunale – il centro destra tutto e Mario Monti – il presidente del consiglio che non ha ritenuto necessario azzerare i vertici aziendali – a pagarne lo scotto.

E se tutto questo non bastasse ci ha pensato Formigoni, il governatore della Lombardia, a dar man forte alla causa dei ‘grillini’. Associazione a delinquere, è questa l’accusa gravissima mossa dai pm delle Procura di Milano al presidente regionale. Si parla di presunti rimborsi indebiti stanziati dal Pirellone per le prestazioni sanitarie della Fondazione Maugeri e dall’ospedale San Raffaele in cambio di vacanze ai Caraibi o in yacht e di sconti per l’acquisto di una villa in Sardegna. Un “benefit” che i magistrati hanno quantificato in 8 milioni di euro. Con il Pd che, scrollatosi un po’ di polvere senese, ha lanciato la controffensiva alla diligenza berlusconiana.

GRILLO IN TV – L’impressione è tuttavia che tra i due litiganti il terzo goda o gongoli. Se la politica infatti si arrovella e si attorciglia nel filo spinato e nel clamore degli scandali è Grillo, che fa il tutto esaurito ovunque, a sfregarsi le mani. Non a caso il professor D’Alimonte, fine conoscitore dei movimenti  elettorali, sul Sole 24 Ore ha sentenziato: “Il Pd ha dimenticato anche l’abc della politica, la necessità di fare campagna in mezzo alla gente, come ha fatto durante le primarie. Cosa che, invece, sta facendo Grillo. Dopo una fase di appannamento, Grillo è di nuovo in ascesa. Se, nei prossimi giorni, dovessimo scoprire che Grillo erode più la base del Pd che quella del Pdl, la partita alla Camera può riaprirsi”.

Per non parlare dei fuochi d’artificio che è pronto a far scoppiare il Beppe nazional popolare in una ‘settimana da Grillo’. A partire dal suo ritorno in Tv. L’annuncio ufficiale è arrivato via Twitter: “Domenica 17 andrò in tv. Un'intervista di 30 minuti in diretta dal camper su Sky Tg24 alle 20.30 E su Cielo, in chiaro, alle 21”. Grillo in tv, con 30 minuti a sua disposizione, può far davvero male. Lo sa il Pd, lo sa Monti e lo sa Berlusconi, che in coro attaccano. La sensazione tuttavia è che l’operazione venga male, anche perché è difficile mettere alle corde un satirico. Il comico nuota come un delfino nel mare in burrasca, è il suo pane quotidiano. E gli affondi per la verità sono sempre gli stessi: chi lo sminuisce, chi lo dipinge come un macchietta, chi fa notare che oltre all’elemento di rottura manca di programma. Tanto che c’è chi comincia a chiedergli se il Movimento 5 stelle può anche vincere le elezioni. E lui: “Non lo so, se dovesse succedere ‘sto botto saremmo anche un po’ in difficoltà, dovremmo organizzarci e scegliere le persone in fretta. Ma comunque sta succedendo qualcosa che non è mai successo in Italia. Questo è un virus. Il Movimento si è trasformato in comunità. Ognuno porta un contributo gratuito. È come dovrebbe succedere per l’Italia”.

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