rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni

Spagna come l'Italia, i grillini iberici ad un passo dal governo

Spagnoli alle urne per la seconda volta in sei mesi: domenica il partito socialista potrebbe perdere per la prima volta il ruolo di seconda forza nel parlamento di Madrid. Per la Ue scenario horror

La Spagna vuole uscire dall'incubo paralisi politica e dopo sei mesi dalle ultime elezioni politiche domenica nel paese iberico si riaprono le urne. Il re Filippo VI dopo mesi di stallo politico ripone nuovamente nelle mani dei suoi concittadini il futuro della Nazione: il Parlamento uscito dalle urne il 20 dicembre scorso era la fotografia di un paese frammentato incapace di darsi un governo di coalizione. Ma non è certo che i seggi producano un risultato: lo scenario più probabile sarà di nuovo un Parlamento senza maggioranza.

Secondo i sondaggi, il Partido Popular (PP) si confermerebbe primo partito, mentre per la prima volta i socialisti si vedrebbero sopravanzare dall'alleanza Unidos Podemos, con la sinistra radicale Izquierda Unida a braccetto con Podemos, partito di area socialista democratica contrario all'austerity e sostenitore della democrazia diretta fondato nel marzo 2014 nell'ambito delle proteste contro la disuguaglianza e la corruzione. E proprio il partito che fa l'occhiolino al nostro Movimento 5 Stelle è diventato il secondo partito in Spagna per numero di iscritti, dopo il Partido Popular, presentandosi come una formazione trasversale e non esclusivamente di sinistra, con l’obiettivo di rinnovare la politica spagnola ed eliminare la corruzione.

GLI SCENARI - La crisi politica degli ultimi mesi potrebbe favorire i due partiti di centrodestra: il Partito Popolare  guidato da Mariano Rajoy e Ciudadanos, un partito catalano fondato nel 2006 e descritto per lo più come moderato e centrista. Alle ultime elezioni il PP e Ciudadanos avevano ottenuto rispettivamente 123 e 40 seggi: 163 in totale, con una maggioranza richiesta di 176 seggi. Entrambi i partiti sono nettamente contrari all’indipendenza della Catalogna, e hanno idee simili anche sull’economia ma Rajoy viene visto parte della vecchia generazione di politici che sta progressivamente perdendo consensi in Spagna.

PODEMOS AGO DELLA BILANCIA -  Ad essere in difficoltà sono i  Socialisti del Psoe che hanno rifiutato una grande alleanza con il PP, sia di creare una coalizione con Podemos e le forze di sinistra spagnole: alle elezioni di dicembre Podemos e Izquierda Unida, che riunisce diverse forze politiche, tra cui il partito comunista spagnolo, avevano ottenuto rispettivamente 69 e 2 seggi. La lista formata da Podemos e Izquierda Unida potrebbe anche superare il PSOE, anche per colpa del sistema elettorale spagnolo che penalizza i partiti molto piccoli. 

SOCIALISTI IN DIFFICOLTA' -  In questo rush finale della campagna elettorale, i socialisti si giocano il tutto per tutto per mantenere il secondo posto, se non in voti almeno in seggi. Il candidato del Psoe Sánchez ripete che non governerà mai con i "populisti" di Podemos, ma tratta per arrivare a patti con la sinistra ma i socialisti sono spaccati al proprio interno proprio per via di una possibile alleanza con la sinistra estrema di Pablo Iglesias.

Elezioni, Spagna a rischio caos

PAESE DIVISO -  Con un parlamento in difficoltà acquisiscono forza le conferenze regionali che chiedono sempre una maggiore autonomia politica dalle Cortes di Madrid: sul piatto la richiesta di referendum delle varie regioni a cui si contrappone la riforma della Costituzione in senso federale proposta dal parito socialista. 
Determinanti gli indecisi: oltre il 30% degli spagnoli non ha ancora deciso il proprio voto. Nel dibattito a quattro in televisione della settimana scorsa, il segretario generale di Podemos è stato il chiaro vincitore e in Catalogna, con il movimento indipendentista in difficoltà,  si confermerebbe come primo partito di Barcellona. Popolari in difficoltà anche a Valencia e nelle Baleari, mentre in Galizia appere chiaro il predominio delle sinistre. 

La manifestazione di Podemos-2
Il RISCHIO DEFAULT - Nessuno vuole andare a nuove elezioni, la pressione dei mercati e delle istituzioni europee sarebbe insostenibile per una popolazione che vive con malcelata indignazione lo stallo politico.  
Su tutto l'attesa del risultato del referendum sul Brexit: una vittoria del Leave favorirebbe il voto conservatore, e Bruxelles ha già avvisato che il nuovo governo spagnolo dovrà applicare ulteriori tagli di 8 miliardi euro;  la Commissione Europea deve decidere inoltre se multare la Spagna con 2 miliardi di euro per il deficit eccessivo (5,1% nel 2015). La notte di domenica si capirà che strada i suoi cittadini vorranno per la Spagna.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spagna come l'Italia, i grillini iberici ad un passo dal governo

Today è in caricamento