Su una cosa Beppe Grillo ha ragione: oggi a Roma, da piazza San Giovanni, si scriverà un pezzo di storia. Comunque la si pensi sul comico genovese e sul Movimento 5 Stelle, infatti, per la prima volta da quando in Italia si vota per eleggere il presidente del Consiglio un movimento - e non un partito - riempirà la piazza 'politica' più importante del paese nel giorno di chiusura di una campagna elettorale.

Il Movimento 5 Stelle, dopo aver strappato piazza San Giovanni al Partito democratico, si prepara a invadere Roma per l'ultima tappa dello "Tsunami Tour". Poi, sarà Parlamento.

I grillini entreranno in massa a Montecitorio e a Palazzo Madama. Quanti saranno lo si vedrà lunedì ma una cosa è certa: l'onda generata da Beppe Grillo sta facendo tremare le gambe alla classe politica e sta letteralmente terrorizzando i mercati.

Un boom elettorale - ampiamente previsto - rischia di determinare una situazione di stallo, soprattutto al Senato, difficilmente risolvibile.

QUI ROMA - Ormai mancano poche ore. Lo "tsunami" si abatterà sulla Capitale. L'attesissimo Beppe Grillo è pronto. Il leader del Movimento 5 stelle è carico, e lo scrive sul suo blog: "Ed ecco Roma. L'ultima tappa, l'ultimo comizio, a piazza San Giovanni, con la mia voce. Ed ecco la nuova Italia che non ha mai disperato di potere cambiare, di uscire di nuovo dal buio". Insomma i grillini sono pronti.

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Roma non è da meno e tutto procede secondo i piani. Dal Campidoglio è stato predisposto ilservizio d'ordine, con metro chiusa e bus deviati. A piazza San Giovanni, cuore dell'evento, l'organizzazione funziona benissimo ed è alle battute finali. Il palco è stato già montato e posizionato. La zona è recintata, transennata e presidiata dalla polizia municipale di Roma Capitale. Restano da sistemare solo gli stand dove i presenti potranno bere, mangiare e acquistare merchindising a marchio cinque stelle. Ad Anagnina intorno alle 8 di questa mattina l'assembramento di pullman.

Nel frattempo, nonostante la pioggia, qualche fedelissimo è già in piazza. Le 18:00 sono lontane, ma la voglia "di raccontare ai nipoti di essere stati a San Giovanni, nel giorno che cambiò l'Italia" è troppo forte.