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Martedì, 16 Aprile 2024

Renzi pronto a fare il premier: "Se ci sono le condizioni ci sto"

Il sindaco di Firenze in un'intervista all'Espresso conferma il suo sostegno a Bersani ma se il progetto del segretario dovesse fallire.....

“Ci mettono meno a fare il papa che il presidente della Camera!”. È secco il giudizio di Matteo Renzi sulla delicatissima situazione che sta attraversando il Paese. E polemico, quel classico tono che non manca mai nei giudizi del ‘rottamatore’. Al Messaggero, su Rai 3 da Fazio, questa volta le stoccate del sindaco di Firenze sono state raccolte all’interno di una lunga intervista rilasciata all’Espresso, in edicola venerdì. I temi sono caldi, gli stessi che stanno segnando l’agenda politica: i suoi problemi/conflitto con la gran parte della dirigenza Pd, il nodo primarie, i rapporti con Grillo, l’elezione del presidente della Repubblica ed un “Job act”, un piano “innovativo” per il lavoro, a cui sta lavorando e che presenterà a breve.

Il tutto partendo da un assunto: sostegno pieno a Bersani, nessuna spallata. Con un però, di quelli importanti: se il tentativo del segretario del Pd dovesse naufragare il ‘golden boy’ della politica italiana sarebbe pronto, in caso di nuove elezioni, alla premiership. E da una precisazione, non lascerà il Partito democratico: “No. Sono rimasto nel Pd e con Bersani non solo perché sono leale alla Ditta, ma anche perché penso che per l'Italia sia utile avere due grandi partiti: non possiamo continuare con l'idea che ognuno si fa il suo partitino”. E sulla corsa alla segreteria dei democrat? “Non sono minimamente interessato a capire cosa farò da grande”.

Da qui alle previsioni, i tre scenari che dalle stanze della politica stanno rimbalzando sui giornali: governo Bersani, governo del Presidente, nuove elezioni. “Non mi sostituisco al capo dello Stato – afferma Renzi –. Credo che sarà una legislatura breve, mi auguro che almeno si riesca a scrivere una buona legge elettorale. Il mio modello è il sindaco d'Italia. Solo da noi il vincitore è oggetto di interpretazione: se alla Sistina si votasse con il Porcellum sarebbero eletti in quattro. E ora a venti giorni dal voto stiamo per infilarci nel rito nobile delle consultazioni. Ci mettono meno a fare il papa che il presidente della Camera!”.

La due domande chiave arriva subito dopo: Se alla fine salta tutto e si va alle elezioni Renzi si candida a premier o no? “Pensavo di sì. Da quando ho letto che anche Fioroni mi appoggerebbe mi è venuto qualche dubbio…”. In tanti che fin qui l'hanno contrastata ora la invocano come il salvatore della patria. “Mettiamola così: se ci fossero le condizioni ci starei. Nonostante Fioroni. E senza Fioroni”.

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