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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018

Mattarella ora deve risolvere il rebus del nuovo governo

Di Maio e Salvini tirano in ballo il Quirinale, dal quale non è arrivato ancora nessun commento: il capo dello Stato si trova davanti una situazione di non facile soluzione

Il Movimento 5 Stelle, risultato il primo partito italiano, e la Lega, capofila dello schieramento di centrodestra, prima coalizione, stanno già cercando di influenzare quelle che saranno le future scelte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella circa l'’incarico per formare il nuovo governo. Sia Luigi Di Maio, leader di M5S, che Matteo Salvini, leader del Carroccio, sono intervenuti questa mattina e commentando l’esito elettorale non hanno mancato di tirare in ballo il Quirinale.

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“Sono sicuro che il presidente della Repubblica saprà guidare questo momento con autorevolezza e sensibilità come ha sempre fatto”, ha detto Di Maio. “Sceglierà il presidente della Repubblica il leader con i numeri più vicini alla realtà”, ha detto Salvini. Entrambi hanno in sostanza rivendicato il titolo ad avere da Mattarella l’incarico per formare l’esecutivo. Nel capo dello Stato italiano confida anche l’Unione europa che, attraverso il suo portavoce, ha fatto sapere di “avere fiducia in Sergio Mattarella per dare un governo stabile all’Italia”. Un ‘messaggio’ non da poco, considerando la forte fede europeista del capo dello Stato e la necessità, da lui ribadita in più di una occasione, di rimanere come Paese ancorati al progetto Ue.

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Mattarella per il momento non commenta il risultato elettorale e potrebbe rimanere in silenzio fino a quando il 23 marzo non si riuniranno le nuove Camere, lasciando spazio e occasioni alle forze politiche di usare questi giorni per trovare accordi che portino all’elezione dei presidenti di Senato e Camera. Comunque la sua prima apparizione pubblica dopo il voto è prevista per giovedì prossimo, quando al Quirinale verrà celebrata la giornata internazionale della donna. Un appuntamento che potrebbe essere – ma il condizionale è obbligato – l’occasione per alcune riflessioni.

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Certo è che Mattarella si trova davanti una situazione di non facile soluzione: scegliere per l’incarico il Movimento 5 Stelle con il suo Luigi Di Maio o la coalizione di centrodestra che avrà in Matteo Salvini il probabile candidato premier. Ovviamente sulla sua scelta peseranno i numeri finali che descriveranno con chiarezza i rapporti di forza tra le formazioni e chi sarà in grado – visto che nessuno ha raggiunto il limite chiesto dalla legge elettorale per essere autosufficiente per proporre un proprio esecutivo – di coagulare una maggioranza tale da permettere il varo del governo. La strada istituzionale che Mattarella seguirà è qualla prevista dalla Costituzione: con l’elezione dei presidenti delle Camere e la formazione dei gruppi parlamentari cominceranno le consultazioni per individuare chi sarà in grado di avere la maggioranza del Parlamento a sostegno del proprio governo. È probabile che il presidente della Repubblica prenda come punto di riferimento (sempre che non si dissolva il giorno dopo) quella maggioranza che porterà auspicabilmente all’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento. Una strada non priva di ostacoli almeno in teoria, visti i risultati. Non è peraltro escluso che le formazioni politiche non riescano a trovare una sintesi e quindi non siano in grado di offrire ciò che viene chiesto. Ma questo si capirà non prima della fine di questo mese.

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