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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2018 Italia

Elezioni per mandare in pensione Berlusconi: Salvini e 5 stelle ora giocano la stessa carta

Veti contrapposti di M5S e Forza Italia lasciano in stallo la formazione del nuovo governo. A Mattarella resta l'opzione Casellati ma il ritorno alle urne oggi è più vicino

Al secondo giro di consultazioni dal Quirinale non arriva la svolta per formare un nuovo governo. Ci sono due veti contrapposti di M5S e Forza Italia che bloccano ogni trattativa tra le uniche formazioni che hanno i numeri per dar vita ad un nuovo esecutivo e ora il leader della compagine di centrodestra gioca la carta delle elezioni. "O  la smettono di bisticciare o si vota".

Il problema è la presenza ingombrante di Berlusconi, inviso ai 5 stelle da una parte, capace di rubare la scena al leader del Carroccio dall'altra. Ecco dunque che si fa strada l'ipotesi di riportare il paese alle urne: per M5s e Lega un azzardo che potrebbe consentir loro, visti gli ultimi sondaggi, di relegare Forza Italia in una posizione subalterna, tanto da slegare il Carroccio dal sterile abbraccio con il "vecchio padre padrone del centrodestra".

Di Maio: "Non abbiamo paura di andare alle urne"

Di Maio lo aveva pronunciato sottovoce uscendo dalle consultazioni: "Non abbiamo paura di tornare alle urne"; Salvini oggi dal microfono di Radio1 relega Forza Italia al ruolo di giamburrasca: "Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne".

Il parricidio si compie mentre ancora Mattarella si appresta a finire il suo secondo giro di colloqui. Tra le carte in mano al Capo dello Stato resta la carta dell'incarico esplorativo al presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. Lei, forzista e quintessenza del berlusconismo in una intervista alla Stampa si è detta disponibile ad essere coinvolta da Sergio Mattarella per un incarico. Per Berlusconi potrebbe rappresentare un insperata ancora di salvezza politica prima dell'abdicazione. 

Mattarella: "Nessun progresso, valuterò come uscire dallo stallo"

Il fuori programma di ieri al Quirinale, con la battuta pronunciata da Berlusconi contro il Movimento 5 stelle, non concordata con gli alleati di centrodestra e ancor più per questo condannata dalla Lega, è la cartina tornasole di una insofferenza del leader degli azzurri. 

“La Battuta di ieri di Berlusconi? Non cambia nulla - borbotta Salvini a Radio Anch'io - Io chiedo a tutti di essere responsabili. Se continua così, se continuano a bisticciare, si stuferanno gli italiani, mi stuferò io e tra un mese si tornerà alle urne, quindi: o la smettono o si vota".

Giorgetti premier? Il passo indietro di Salvini concordato con B.

Il Senatore leghista per la prima volta ieri non ha rivendicato per se la poltrona di presidente del Consiglio. Allo stesso modo del leader del Movimento 5 stelle Luigi di Maio. Due indizi ancora non fanno una prova ma da ieri il nome che torna sui commentari politici è quello del numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. Come ricorda lo stesso Salvini il problema sono i numeri. Il centrodestra da solo non può andare, e Berlusconi uscendo dal Quirinale ha preso sotto braccio il nuovo Gianni Letta del Carroccio. Chi meglio di un commercialista può tenere in mano il pallottoliere dei voti cercando in Parlamento un consenso più largo possibile per un governissimo. 

Altrimenti, e lo ricordano ogni giorno Salvini e Di Maio, si torna al voto.

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