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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2018

Elezioni, il vero grande rebus è l'affluenza: "Nessun leader ha bucato il video"

Alle elezioni politiche del 2013 l'affluenza è scesa per la prima volta sotto l'80 per cento. L'incubo è che domenica vada persino peggio. Gli esperti di "marketing politico" valutano negativamente la campagna elettorale di tutti i partiti

Oggi si chiude la campagna elettorale: uno dei veri rebus in vista delle elezioni politiche del 4 marzo è relativo all'affluenza: quanti italiani andranno a votare? E quanto inciderà questo dato sui risultati?

Alle scorse elezioni, quelle del 2013, l'affluenza è scesa per la prima volta sotto l’80 per cento, arrivando al 75,2 per cento. E' andata sempre peggio in tutte le tornate elettorali successive al 2013: alle elezioni europee del 2014 l’affluenza è scesa di nove punti percentuali rispetto alle precedenti.

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Il trend dell'affluenza (grafico Cise)

Secondo alcuni analisti il trend decennale fa pensare che il dato sull’affluenza potrebbe toccare livelli record. Sarebbe un fenomeno preoccupante, ancor più se se si considera che per decenni l’Italia ha avuto tassi di partecipazione al voto che facevano impallidire quelli degli altri Stati europei. Alle elezioni politiche del 1976 l'affluenza arrivò al 93 per cento, l'Italia era la democrazia leader al mondo in questa speciale classifica.

Gli esperti di "marketing politico" valutano negativamente la campagna elettorale di tutti i partiti. Nessun leader è riuscito a "bucare" il video, a "scaldare i cuori". Un dibattito pubblico "povero e arido", e inoltre c'è da considerate che la scheda elettorale complicata potrebbero tenere lontani dai seggi molti elettori poco motivati.

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Con il passare degli anni cambia il corpo elettorale (ogni anno muore circa mezzo milione di persone) e le nuove generazioni sentono meno il dovere di recarsi alle urne rispetto ai loro nonni e genitori. Per i giovani votare è una possibilità, un'opzione, non un richiamo forte, quasi un dovere civico, come lo era invece per generazioni che hanno vissuto le pagine più buie della storia italiana.

C'è però un fattore da tenere in considerazione, e che potrebbe incidere in positivo sul dato dell'affluenza: in Lombardia e Lazio si vota anche per le elezioni regionali. Sono due tra le regioni più popolose, e molti elettori potrebbero quindi decidere di andare ai seggi per il voto regionale e votare così "per inerzia" anche per le politiche, cosa che non sarebbe successa senza la "sfida locale".

Se l’affluenza alle urne è un indicatore del corretto funzionamento del rapporto tra cittadini e istituzioni, forse è arrivato il momento di preoccuparsi. Ne sapremo di più domenica alle 23, quando il dato sull'affluenza sarà il primo a essere comunicato (per i risultati del Senato occorrerà aspettare almeno le 2, per la Camera le 5), proprio la partecipazione degli italiani al voto sarà il primo argomento di dibattito. 

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