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Sabato, 20 Aprile 2024
SALUTE

Elezioni 2018, le posizioni dei partiti sui vaccini

M5s e Lega vorrebbero abolire il decreto Lorenzin e tornare al sistema precedente. Il Pd insiste: "E' una battaglia culturale contro gli apprendisti stregoni"

È un argomento che ha appassionato e diviso, in Parlamento come sui social. Eppure nei programmi elettorali il tema dei vaccini manca quasi del tutto. Fa eccezione il Partito Democratico che del resto, tra le maggiori forze politiche, è anche l’unico partito che ha fatto capire chiaramente fin da subito da che parte stava. Nella scorsa legislatura i dem hanno sostenuto convintamente le nuove misure in materia di prevenzione vaccinale contenute nel decreto Lorenzin e ora continuano dritti per la rotta tracciata.

Secondo il Pd (citiamo dal programma) occorre "una battaglia civile e culturale contro gli apprendisti stregoni che soffiano sulle paure: emblematica in questo senso la nostra difesa sull’obbligatorietà dei vaccini condotta assieme alla parte migliore della comunità scientifica italiana". Insomma i dem sono per l'obbligo vaccinale senza se e senza ma. E gli altri partiti?

Cosa prevede il decreto Lorenzin

Ricordiamo a mo' di premessa che il decreto Lorenzin, che tanto ha fatto discutere, prevede l’obbligo vaccinale per 10 vaccini (invece dei 4 precedenti): chi non si mette in regola rischia una multa a cui si somma l'esclusione dalla scuola per i bimbi al nido e all'asilo. 

Decreto Lorenzin sui vaccini: cosa prevede nel dettaglio

Il dibattito sui vaccini, dunque, altro non è che un dibattito sulla legge Lorenzin: c’è chi come Di Maio e Salvini la vorrebbe cestinare per tornare allo status quo ante, chi come Forza Italia e Fratelli d’Italia si dichiara invece favorevole all’obbligo vaccinale. Vediamo le posizioni nel dettaglio.

Movimento 5 Stelle, no all’obbligo: si alla raccomandazione

Luigi Di Maio ha ribadito di recente che se il MSs andrà al governo cambierà la legge sull'obbligatorietà dei vaccini: "Noi faremo una legge sulla raccomandazione dei vaccini, noi siamo a favore della raccomandazione. Obbligo? Noi lo intendiamo come era prima del decreto Lorenzin". Per Di Maio, dunque, dovranno restare solo "i 4 vaccini che erano già obbligatori".

"Riteniamo che la situazione precedente con 4 vaccini obbligatori fosse sufficiente" ha detto qualche giorno fa Alessandro Di Battista a Radio Capital. "Il Movimento 5 Stelle ha questa posizione, Renzi la fa diventare una posizione contro i vaccini. Io andrò molto presto a vaccinare mio figlio. Il Partito Democratico fa campagna elettorale sulla pelle dei bambini, stanno alla canna del gas e devono attaccare in qualunque modo il Movimento 5 Stelle".

Vaccini, la posizione della Lega

Simile, se non identica, la posizione della Lega e di Matteo Salvini. "Che i vaccini siano utili è fuor di dubbio - ha detto il leader della Lega -. Quattro erano utili. Ma è altrettanto fuor di dubbio che 10 vaccini obbligatori sono un potenziale rischio per alcuni bambini". Vaccini sì, obbligo no: è il motto del candidato leghista che in caso di vittoria alle elezioni vorrebbe cancellare la norma Lorenzin riportando i vaccini obbligatori da 10 a 4. 

Cosa non torna nella posizione del M5s

Il  M5s sostiene che i vaccini vadano raccomandati, ma si dichiara contrario all'obbligo. Tuttavia, come ha spiegato il genetista e direttore scientifico dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Bruno Dallapiccola, "se non si raggiunge l'immunità di gregge, cioé quella copertura vaccinale sufficiente della popolazione, riemergeranno malattie già debellate".

La soglia minima dell'immunità varia in base all'agente patogeno, ma per quelli principali viene considerata il 95%. Insomma, raccomandare i genitori di vaccinare i propri figli non dà alcuna certezza che venga raggiunta la soglia minima, soglia che consente di mettere al riparo dalle malattie anche quei bambini che, per varie ragioni, sono impossibilitati a vaccinarsi. 

Vaccini, Raggi sfida la scienza e la legge

Le posizioni di Forza Italia e Fratelli d’Italia

Nel centrodestra la Lega dovrà fare i conti con gli altri due partiti della coalizione che in tema di vaccini la pensano in modo molto simile al Partito Democratico.  Di recente il capogruppo di Fi Paolo Romani ha spiegato perché Forza Italia ha deciso di votare con il Pd per il decreto sull’obbligatorietà vaccinale:

"Abbiamo ridotto il numero dei vaccini obbligatori da 12 a 10 ma abbiamo ritenuto di mantenere il dato dell’obbligatorietà tenendo conto anche dei dati dell’Oms sull’immunità di gregge. Su alcune patologie la popolazione italiana è ancora molto lontana dalla soglia dell’Oms. È anche per questo che abbiamo deciso di essere d’accordo con l’obbligatorietà che va nella direzione della tutela della salute dei nostri figli rispettando la possibilità che le famiglie siano sempre informate introducendo delle modifiche significative come la consultazione delle famiglie".

Del resto già Berlusconi all’indomani dell’approvazione del decreto aveva definito il provvedimento "una misura di civiltà". Anche il partito di Giorgia Meloni, citiamo dal sito di Fdi, "è favorevole ai vaccini, strumento insopprimibile per difendere la vita e la salute dei bambini e dei soggetti più deboli della comunità".

Liberi e Uguali e le vaccinazioni obbligatorie

Quanto a Liberi e Uguali il partito non ha espresso una posizione ufficiale né il tema dei vaccini è citato nel programma. Su Facebook Pietro Grasso è però intervenuto sulla questione, spiegando di essere in sostanza favorevole alle vaccinazioni obbligatorie:

"Ci sono due strade per tornare oltre la soglia di sicurezza del 95% di vaccinati - scrive Grasso - la cosiddetta 'immunità di gregge' che garantisce protezione anche a chi non può essere vaccinato. Nel caso del morbillo l’Italia, con quasi 5000 casi nel 2017, rischia di far fallire lo sforzo europeo di eradicare totalmente la malattia. Risultato già raggiunto da molti Paesi".

"La prima strada è quella dell’informazione capillare ed efficace, che porta ad una scelta volontaria consapevole e responsabile. Sarebbe la più auspicabile ma non garantisce risultati nel breve periodo.

Quando questa via non produca gli effetti attesi, come è evidente sia successo nel nostro Paese, penso sia giusto adottare misure più drastiche e, personalmente, ritengo necessario mantenere l’obbligatorietà dei vaccini - affiancata da una costante e trasparente informazione sulla vaccinovigilanza - fino a quando non raggiungeremo la giusta soglia di sicurezza per tutti. Solo in quel momento e puntando su informazione e consapevolezza si potrà, eventualmente rivedere l’obbligo per alcuni specifici vaccini. Ma fino a quel momento la protezione dei nostri figli, e di quelli degli altri, deve essere il nostro faro nelle scelte da compiere".

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