Programmi elettorali su Europa ed euro: le differenze tra Pd, 5 Stelle e Centrodestra
Cosa dicono i programmi dei partiti Pd, 5 Stelle e Centrodestra su Europa ed euro? Tante le differenze, anche all'interno delle alleanze: c'è chi vuole più Europa e chi più identità nazionale
Europa ed euro sono un ottimo punto di vista dal quale osservare distanze, differenze, distinguo e sfumature delle forze politiche che si presentano all’appuntamento elettorale del 4 marzo. Tutti parlano di Europa, ma lo fanno in modo molto diverso: c'è chi vuole più Europa ma con meno vincoli, e chi vuole identità nazionali più forti dentro un'Europa meno strutturata, chi considera l'euro una sciagura e chi una opportunità male gestita. Insomma, le posizioni sono molto lontane fra i tre principali schieramenti (Pd, Centrodestra e M5Stelle) e addirittura, andando a leggere i programmi delle singole forze politiche, si possono scoprire difformità tra gli stessi partiti alleati.
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Programma partiti, PD: Stati Uniti d'Europa, elezione diretta del presidente Ue, ritorno ai parametri di Maastricht
Cominciamo dal campo del centrosinistra. Il Partito Democratico si presenta alle elezioni con l'eredità dei governi a sua guida, quindi portando a casa il dimezzamento delle procedure di infrazione, passate dal 2014 ad oggi da 121 a 58, con un risparmio per la casse dello Stato di oltre 2 miliardi di euro in multe evitate. Per il futuro disegna un ritorno ai parametri di Maastricht, con il rispetto della regola del 3%, puntando ad una riduzione graduale del rapporto debito/Pil dal 132% al 100% in dieci anni. Contemporaneamente, però, i democratici propongono nuove regole per il futuro dell’Europa politica: seggi transnazionali per le elezioni del Parlamento, eurobond per sostenere interventi di finanziamento pubblici, istituzione del ministro delle Finanze Ue, elezione diretta del presidente della Commissione e politiche comuni in materia di difesa ed immigrazione. L’obiettivo principale è quello della creazione degli Stati Uniti d’Europa. Un’idea, quindi, di maggiori compiti per l’Europa che, seppur con accenti diversi, viene sostenuta anche dagli alleati: con forza dalla lista di Bonino, ma anche da Insieme e Civica Popolare.
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Programma partiti, il centrodestra: no alle politiche di austerità, tutela degli interessi nazionali
Nell’alleanza di centrodestra, leggendo il programma elettorale, l’approccio appare ribaltato. Ecco il punto comune programmatico trovato da Berlusconi, Salvini, Meloni: no alle politiche di austerità, no alle regolamentazioni, revisione dei trattati, tutela degli interessi italiani, prevalenza della nostra Costituzione. Una mediazione raggiunta tra una Forza Italia che è parte integrante del Partito popolare europeo e che ha come candidato premier (quasi ufficiale) il presidente dell’Europarlamento Tajani, una Lega che è tornata a parlare dell’ipotesi di referendum per l’uscita dall’euro e la leader di Fratelli d’Italia che a ridosso del voto è volata a Budapest per incontrare Orban, il presidente ungherese euroscettico. Messaggi che hanno suscitato qualche riflessione nella quarta gamba moderata della coalizione, quella di Fitto, Tosi e Cesa: centristi che vorrebbero un profilo più europeista dell’alleanza.
Programma partiti, 5 Stelle: no al pareggio di bilancio, sì alla riforma dell'Unione
Nel programma del Movimento Cinque Stelle il tema “Europa” non ha un capitolo a sé, ma è un paragrafo all’interno degli “Esteri”. M5s afferma che si farà promotore di un’alleanza con i Paesi dell’Europa del Sud per superare le politiche di austerità e rigore e riformare l’Unione. Bocciati anche il pareggio di bilancio e la regola del 3%. Sull’euro le opinioni grilline sembrano mutevoli. Dal no alla moneta unica e dall’annuncio di un referendum per far decidere i cittadini, in campagna elettorale i toni sono diventati più cauti e nel programma si spiega che i veri populisti sono coloro che legano ancora i valori, la cultura e la storia dell’Europa ad una moneta.