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Elezioni Politiche 2018 Italia

Sicurezza, un problema solo elettorale? Crollano gli omicidi in Italia

Negli ultimi 25 anni gli omicidi volontari sono passati dagli 1142 del 1992 ai 343 del 2017. Eppure la percezione tra gli italiani è quella di un Paese sempre più insicuro (a causa dei migranti)

Il caso di Macerata con lo straziante omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro ha spostato l'agenda politica sul nervo scoperto della sicurezza, un falso problema secondo gli indici statistici ma mai così sentito dagli abitanti del Bel Paese complice anche il sentiment sul tema dei migranti, un'invasione per molti che porterà ad una recrudescenza dei reati, un tema che molti movimenti e partiti cavalcano in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo. 

Occorre però vedere i dati reali per fare la tara alle sparate elettorali che riempiono le piazze, agitano i benpensanti, suscitano le reazioni di chi come Luca Traini trova nella violenza l'unico sfogo all'odio.

Secondo l'Istat, negli ultimi anni in Italia sono diminuiti omicidi e rapine: una maggiore sicurezza che però non trova spazio nella percezione comune e sempre maggiore è la percezione del rischio criminalità. 

Dal 2014 gli omicidi hanno raggiunto un minimo storico, scendendo al di sotto delle 500 unità e con record successivi che hanno portato il triste computo dai numeri preoccupanti del 1992, 1142, ai 343 del 2017.

Una diminuzione che vede una forte contrazione degli omicidi di mafia e quelli legati alla criminalità comune. Quello che resta da anni stazionario è invece il numero degli omicidi dovuti alla violenza interpersonale, come ad esempio gli omicidi di donne, uccise per la maggior parte da partner e ex partner, parenti, amici e conoscenti. Sono questi gli eventi che raccolgono le pagine di cronaca, le discussioni da bar, irrigidiscono gli animi. 

Eppure, il tasso di omicidi pari allo 0,8 per centomila abitanti è tra i più bassi a livello europeo, dopo Austria, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e Polonia. Le differenze regionali e provinciali sono molto marcate non necessariamente legate alla traiettoria "nord-centro-sud".

Secondo i dati Istat relativi al 2014 le province che presentano il più alto tasso di omicidi sono Nuoro, con un tasso pari a 5 per centomila abitanti, quasi raddoppiato rispetto al 2010) e Crotone (3 per centomila abitanti). Per i tentativi di omicidio, la regione con la più alta incidenza è ancora la Calabria seguita da Puglia, Liguria, Sardegna, Basilicata e Molise.

Sicurezza, calano gli omicidi ma la gente non se ne accorge

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La criminalità, che caratterizza storicamente i grandi centri metropolitani, è aumentata anche nelle città minori: le vittime dei reati sono in genere soprattutto giovani e uomini, e circa un quinto dei reati denunciati ha per vittima un cittadino straniero o una cittadina straniera, una percentuale che è più per i reati violenti rispetto ai reati predatori.

Le vittime di omicidio sono uomini in oltre due casi su tre e, per entrambi i sessi, hanno più frequentemente tra i 25 e i 29 anni. I reati che più frequentemente hanno come vittime le donne sono le denunce per violenza sessuale e per stalking.

Italia, i dati che dovresti leggere

Dati più recenti vengono invece dal ministero dell'Interno: gli indicatori dell'anno 2017 del Viminale mostrano molti indicatori di allarme sociale in netto calo rispetto al 2016.

In materia di sicurezza, l’Annuario statistico nazionale diffuso oggi dall’Istat certifica che nel 2015 i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono in calo rispetto all’anno precedente (-4,5%). Si riducono omicidi volontari consumati (-1,3%) e tentati (-3,8%), violenze sessuali (-6,0%) e lesioni dolose (-3,2%). In diminuzione anche sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-10,3%), furti (-7,0%), rapine (-10,6%) e ricettazione (-7,6%) mentre sono in netto aumento le denunce per estorsione (+19,7%).

Torna invece a crescere il numero dei detenuti nelle carceri italiane: nel 2016 erano 54.653, il 4,8% in più rispetto all’anno precedente, e aumentano le famiglie che indicano il rischio di criminalità come un problema presente nella zona in cui abitano, dal 30,0% nel 2014 al 38,9% nel 2016. 

Sicurezza, la sfida delle piazze

Resta alta la tensione a Macerata dove oggi sfila il corteo antifascista: il sindaco Romano Carancini ha ordinato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. 

Incandescente il clima politico, con tensioni destinate a salire dopo gli scontri avvenuti giovedì sera tra militanti di Forza Nuova e le forze dell'ordine. Dal canto suo Matteo Renzi si dice preoccupato per l'aumento esponenziale delle vendite del Mein Kampf di Hitler dopo l'attentato contro i migranti di Macerata (+1024% dice il leader del Partito Democratico).

La sicurezza diventa così elemento chiave della campagna elettorale con una sfida tra le piazze: Il 24 febbraio a Roma scenderanno in piazza con l'associazione dei partigiani i partiti di sinistra mentre Matteo Salvini ha annunciato che nello stesso giorno a Milano, in piazza Duomo la Lega porterà in piazza i "cittadini che vogliono un paese più sicuro e tranquillo e che credono nel progetto della Lega basato sul 'prima gli italiani'".

"Sono curioso di vedere se ci saranno più persone a Roma o più italiani con la Lega a Milano" ha dichiarato Salvini. Quel giorno mancheranno esattamente sette giorni al voto e sarà forse il più chiaro indicatore della direzione che prenderà l'Italia dopo il 4 marzo 2018.

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