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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Elezioni 25 settembre: rischio brogli nel voto degli italiani all'estero?

Denuncia-querela di Andrea Di Giuseppe, capolista per il centrodestra per la Camera in America settentrionale e centrale: "Decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste elettorali sono decedute, probabile che qualcuno voti al posto loro". Il sistema di voto per corrispondenza per gli italiani all'estero "ha una fragilità intrinseca"

In vista delle elezioni politiche 2022 si parla di "rischio brogli all'estero". Non chiacchiere da bar, ma una denuncia-querela alla Procura di Roma presentata, tramite il suo legale, alla Procura di Roma, da Andrea Di Giuseppe, capolista per il centrodestra per la Camera in America settentrionale e centrale. In particolare, l'esposto ipotizza che "ci siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute" e ritiene "altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto".

Sei milioni di connazionali iscritti all'Aire, l'anagrafe degli italiani residenti nelle quattro ripartizioni - Europa, America del Nord, America del Sud, Asia Africa e Oceania - possono già votare per i candidati della circoscrizione Estero. Hanno ricevuto il plico elettorale a casa e una volta compilata la scheda devono inviarla tramite posta in una busta preaffrancata al consolato più vicino, dove deve arrivare inderogabilmente entro le 16 del 22 settembre: tre giorni prima della domenica del voto in Italia.

Perché c'è il rischio brogli

A livello generale, Di Giuseppe mette in rilievo il fatto che il sistema di voto per corrispondenza per gli italiani all'estero "ha una fragilità intrinseca, atteso che non garantisce che il voto sia esercitato effettivamente dall’elettore e non già dalla persona che materialmente recepisce la busta (la busta preaffrancata inviata dagli uffici consolari per esprimere il voto, ndr.), che può anche essere un familiare, ma ben potrebbe essere un terzo, ad esempio un centro servizi che il cittadino italiano ha indicato all'Aire come propria residenza nei frequenti casi (specie negli Stati Uniti) di accentuata mobilità all'interno dello Stato in cui si è emigrati".

Scendendo nel caso specifico, poi, nell'esposto il candidato di centrodestra contesta la "non attendibilità" della lista America settentrionale e centrale nella circoscrizione estera analizzandone la composizione. "Su un totale di 437.802 nominativi presenti nella lista", osserva, "ben 124.576" elettori avrebbero "un'età superiore a 70 anni": ne emergerebbe che "oltre il 28% della popolazione italiana residente all'Aire appartiene alla fascia superiore a 70 anni, ma è la logica a far ritenere tale dato irrealistico". Di Giuseppe argomenta: "I dati Istat - si legge nell'esposto - ci dicono che gli italiani centenari viventi al 1 gennaio 2021 erano 17.156, su una popolazione complessiva di 58.983.122 persone. Tale dato (influenzato da quello degli italiani iscritti nelle liste Aire) significa che il numero dei centenari è pari ad una percentuale dello 0,00029% dell’intera popolazione. Viceversa n° 2.218 centenari su 437.802 nominativi significa una percentuale dello 0,00500%, che è palesemente irrealistica e, quindi, evidenzia un dato non veritiero".

"Considerato - si legge ancora - che gli italiani iscritti all’Aire sono circa 5.600.000, ove la percentuale di oltre il 28% di ultrasettantenni che emerge nelle liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale fosse omogenea, si avrebbe il risultato di oltre 1.550.000 ultrasettantenni residenti all'estero. L'Inps, sul proprio sito internet dichiara di pagare in regime di 'totalizzazione estera' 714.000 pensioni, per un totale di circa 508.000.000 di euro, di cui il 20,9% nel Nord America e, all'interno di tale area, il 19,3% negli Stati Uniti. Ne deriva che nel Nord America vengono erogate dall’Inps pensioni a quasi 150.000 persone. L'analisi dei dati rende quindi realisticamente ipotizzabile che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste degli liste elettorali della ripartizione America settentrionale e centrale benché decedute, e che, quindi, sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto, fatto che potrebbe anche essere non occasionale, ma l'esecuzione di un consolidato disegno criminoso".Nell'esposto si chiede, dunque, "che vengano compiuti dall’Autorità Giudiziaria adita tutti gli accertamenti urgenti per assicurare il corretto espletamento delle operazioni elettorali per la Circoscrizione estero, e, in particolare, per la ripartizione America settentrionale e centrale e contestualmente" si "propone formale denuncia e querela nei confronti di ignoti".

Il voto degli italiani all'estero

I cittadini italiani residenti all’esteroiscritti nelle specifiche liste elettoralivotano per corrispondenza. Con questo obiettivo è istituita una circoscrizione Estero, prevista dall’articolo 48 della Costituzione, per l’elezione delle Camere. Il voto per corrispondenza degli italiani all’estero è previsto anche per i referendum abrogativi e confermativi, disciplinati rispettivamente dagli articoli 75 e 138 della Costituzione. Quella del voto per corrispondenza è la modalità ordinaria di voto. In alternativa il cittadino italiano residente all’estero può optare, entro il termine fissato dalla legge, per votare in Italia, presso le sezioni elettorali del comune nelle cui liste elettorali è iscritto, per i candidati che si presentano nelle circoscrizioni e regioni del territorio nazionale. L’opzione si esercita con una comunicazione scritta indirizzata al Consolato di residenza entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello previsto per la scadenza naturale della legislatura o, in caso di scioglimento anticipato delle Camere o di indizione di referendum popolare, entro il decimo giorno successivo alla indizione delle votazioni.

La Circoscrizione estero è suddivisa in quattro ripartizioni: Europa, compresi i territori asiatici della federazione russa e della Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide. Non possono votare per corrispondenza gli elettori italiani residenti in Stati con i quali il Governo italiano non ha potuto concludere accordi per garantire che il diritto di voto si svolga in condizioni di eguaglianza, di libertà e di segretezza, oppure in Stati la cui situazione politica o sociale non garantisce, anche temporaneamente, l’esercizio del diritto di voto secondo tali condizioni. Dove si verifichino queste situazioni che non consentono l’esercizio del voto per corrispondenza, vengono adottate le misure organizzative per dare la possibilità ai cittadini italiani residenti in tali Stati di votare in Italia. A tali elettori viene inviata, da parte dei comuni nelle cui liste sono iscritti, una cartolina con l’avviso relativo alla data e agli orari per l’esercizio del voto in Italia.

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