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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caos

Calenda rompe il patto con Letta e si sfascia il fronte del centrosinistra

"È una delle decisioni più sofferte che ho preso da quando sono in politica" ha detto il leader di Azione, commentando la scelta

"Non mi sento a mio agio, non c'è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così, ho quindi comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza. L'ho detto poco fa a Franceschini. È una delle decisioni più sofferte che ho preso da quando sono in politica". Così il leader di Azione Carlo Calenda rompe l'alleanza con il Partito democratico, dopo aver sottoscritto il patto pochi giorni fa con il segretario nazionale democratico Enrico Letta e Benedetto Della Vedova di Più Europa. Si spacca così il fronte del centrosinistra dove, fin da subito era stato escluso il Movimento 5 Stelle. Ora, dopo l'accordo di ieri tra Pd e sinistra rossoverde, Calenda non ci sta e si fa da parte lui, spiegando come Letta se lo doveva aspettare perché "Letta lo sapeva ieri cosa sarebbe accaduto" ha ribadito Calenda. 

Ora con Calenda che torna da solo e disposto anche raccogliere le firme per candidarsi, si ripropone come naturale una interlocuzione con Renzi. "Renzi non l'ho sentito, penso che ci parlerò, ma chiederò un passo di idealità molto forte. Non ho ricevuto nessun segnale da Renzi, da Italia viva negli ultimi due giorni ho ricevuto una quantità di contumelie mai ricevute prima". 

Ci sarà anche da capire che cosa farà Più Europa perchè, se da una parte sono uniti con Azione alle elezioni, dalle parti di Emma Bonino, poche ore, fa era stato diffuso un comunicato in cui si spiegava come non ci fossero ripensamenti sull'alleanza con i democratici. Ora è a rischio anche la federazione fra Azione e Più Europa, che invece conferma il patto con il Pd. Lo confermano le parole del deputato Riccardo Magi (Più Europa), che si è detto deluso.

Napoli: "Noi di Azione possiamo fare il 10%"

Delusione nel Pd, entusiamo in Azione

Deluso Enrico Letta, che sui social ha scritto: "Ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l'unico alleato possibile per Calenda sia Calenda. Noi andiamo avanti nell'interesse dell'Italia". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta, commentando lo strappo di Carlo Calenda, che gli risponde al tweet dicendo "No, eri tu", intendendo come l'unico suo alleato poteva essere il Partito democratico e non altri, come Bonelli e Fratoianni appunto. 

C'è invece eentusiasmo dentro Azione. Il deputato Osvaldo Napoli, che in una intervista a Today aveva detto che il partito di Calenda, da solo, avrebbe potuto puntare al 10%, ha commnetato: "Con la scelta di Calenda, Azione recupera piena visibilità e limpida chiarezza nei confronti della confusione generata dalle scelte fatte dal Pd. E offriamo una grande opportunità agli elettori liberali, riformisti ed europeisti di uscire dalla gabbia di illusioni costruita da una destra euroscettica e dominata da pulsioni filo-putiniste. Azione presenterà liste competitive di persone oneste e preparate sul piano amministrativo e politico. Siamo l'unica e la più attesa novità della politica dal 1994". 

Le reazioni sugli altri fronti politici

Il presidente della Liguria e di Italia al centro Giovanni Toti twitta: “Sinistra sì.. sinistra boh… sinistra no! Questo sì che è decisionismo! Quasi una scelta al giorno, una diversa dall'altra. Gli italiani non meritano questi balletti, meritano coerenza, concretezza e responsabilità. Noi del centro, quello vero, siamo concentrati sui nostri obiettivi a prescindere dagli umori, dalle minoranze rumorose e dai social. Lo abbiamo dimostrato in Liguria, lo dimostreremo in tutta Italia”.

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