Come funziona il blocco navale proposto da Meloni
La proposta principe di Fratelli d'Italia per impedire nuovi sbarchi e contrastare l'immigrazione in Italia: modalità e fattibilità, in ordine
Il blocco navale proposto da Giorgia Meloni è una delle misure più sbandierate da Fratelli d'Italia e che ultimamente è stata rilanciata più volte in vista delle prossime elezioni del 25 settembre come misura principale per ostacolare l'immigrazione. La proposta è stata parecchio criticata da analisti e avversari politici, ma anche, seppur velatamente, all'interno del centrodestra stesso. Concretamente, è possibile applicare un blocco navale per impedire le partenze via mare dei migranti? Vediamo se e come può realizzarsi il blocco navale proposto da Meloni, secondo le idee di Fratelli d'Italia.
La proposta di Meloni
"Uno Stato serio controlla e difende i propri confini. Non mi stancherò mai di ribadire che l’unico modo per fermare l’immigrazione clandestina è il blocco navale: una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. Solo in questo modo sarà possibile mettere fine alle partenze illegali verso l’Italia e alla tragedia delle morti in mare. È giunto il momento di voltare pagina. Avverrà il 25 settembre se gli italiani ci daranno fiducia".
Lo ha detto su Instagram la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che parla dunque di una "missione europea in accordo con le autorità nordafricane". "Fermare le partenze dei barconi, in accordo con le autorità nordafricane, è l’unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare. Siamo pronti a difendere i confini dell’Italia e dell’Europa" ha detto Meloni.
Le critiche alla proposta, da sinistra a destra
Il blocco navale voluto da Meloni e Fratelli d'Italia è stato criticato dagli avversari politici, ma non solo. Nel centrosinistra il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha detto che “Giorgia Meloni sul tema delle migrazioni racconta frottole. Il blocco navale è impossibile da attuare. In un fantomatico blocco navale - prosegue l’esponente dell’Alleanza Verdi e Sinistra - le navi militari italiane (quante?) dovrebbero pattugliare qualcosa come tremila chilometri di costa nord africana, pronte a fermare eventuali imbarcazioni dirette verso le coste europee. Una volta individuate dovrebbero fermarle con ogni mezzo, evidentemente anche con speronamenti o aprendo il fuoco".
Anche il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha osteggiato apertamente la proposta di Meloni: "Fanno propaganda come sempre purtroppo su pelle delle persone, è un linguaggio e sono metodi che vanno messi ai margini della campagna elettorale - ha detto Letta a Monteriggioni (Siena), rispondendo a una domanda sulla proposta del blocco navale - Con gli italiani bisogna usare il linguaggio della verità, dire cose che si possono fare. Bisogna smettere di dire proposte a vanvera, che non hanno nessun possibilità di realizzarsi perché sono fuori dalle norme internazionali.
Anche all'interno del centrodestra si critica indirettamente il blocco navale, preferendogli altro: il leader della Lega Matteo Salvini è tornato a invocare i suoi decreti sicurezza come misura principe di contrasto all'immigrazione. Più volte il segretario del Carroccio ha detto che in caso di vittoria alle elezioni del 25 settembre un uomo o una donna della Lega presiederà il Ministero degli Interni e che i decreti sicurezza sono il modo migliore per fermare gli sbarchi. Anche i decreti sicurezza, approvati quando Salvini era ministro dell'Interno, presentano però delle criticità: la Consulta aveva ritenuto incostituzionale la misura che impediva ai richiedenti asilo di iscriversi all'anagrafe.
Come funzionerebbe il blocco navale: il documento di Fratelli d'Italia
In un documento pubblicato a marzo 2021 Fratelli d'Italia spiega come intenderebbe applicare il blocco navale, più volte pubblicizzato dalla sua presidente Giorgia Meloni e da altri esponenti del partito. Nel testo si legge che Il "Blocco navale" che propone Fdi è una "missione militare europea, realizzata in accordo con le autorità libiche, per impedire ai barconi di immigrati di partire in direzione dell’Italia. Non si tratta di respingimenti, perché questi avvengono in mare aperto.
Tecnicamente, il "blocco navale" è un atto di guerra volto a impedire l’entrata o l’uscita di qualsiasi nave dai porti di un paese nemico. Fratelli d'Italia però si svincola da questa definizione, preferendo parlare di "interdizione alle partenze fatta in accordo e collaborazione con i libici", e sottolineando che il termine "blocco navale" è una " semplificazione".
Quindi il blocco navale di Fratelli d'Italia non sarebbe legato a scopi bellici, ma più semplicemente a una "interdizione alle partenze fatta in accordo e collaborazione con i libici". Secondo Meloni, il blocco navale si concretizzerebbe in una "missione militare europea, realizzata in accordo con le autorità libiche, per impedire ai barconi di immigrati di partire in direzione dell’Italia". Un blocco navale concordato, dunque: sarebbe fattibile?
La fattibilità del blocco navale
Il blocco navale sponsorizzato da Giorgia Meloni e dal suo partito, Fratelli d'Italia, ha limiti evidenti. Anche se non si tratterebbe, come dice il documento di Fdi, di un blocco ai danni della Libia ma di un blocco "concordato", la proposta presenta dei limiti evidenti in termini di violazione di trattati internazionali.
In primo luogo, una questione di fattibilità: la situazione politica in Libia è complicata e ad oggi è difficile avere un interlocutore affidabile che possa sottoscrivere accordi e farli rispettare. In secondo luogo, se l'Italia dovesse collaborare con la Libia per impedire a cittadini di lasciare il Paese commetterebbe un illecito, a prescindere dal blocco navale: secondo il comma 2 dell'articolo 13 della Dichiarazione universale dei diritti umani, "Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese". Di fatto, l'Italia sarebbe complice in un reato contro i diritti umani, insieme alla Libia, anche nel caso di blocco navale "concordato", come auspicato da Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia in una proposta che sembra lontana dalla realtà delle cose fattibili.