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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Verso il voto

La polemica sul confronto in tv tra i 4 leader prima delle elezioni

È polemica sul confronto televisivo previsto nel programma Rai "Porta a Porta", a cui dovrebbero partecipare solo Giorgia Meloni ed Enrico Letta. L'offerta di Enrico Mentana: "Non siamo pronti ad ospitare i leader dei quattro poli"

Il confronto elettorale in tv continua a dividere le forze politiche. Cosa sta succedendo in queste ore? È polemica sul confronto televisivo, in vista delle elezioni del 25 settembre, previsto nel programma Rai "Porta a Porta", a cui dovrebbero partecipare solo Giorgia Meloni ed Enrico Letta. Il terzo polo va all'attacco, con Renzi e Calenda che hanno chiesto un confronto a 4, con anche Giuseppe Conte e lo stesso Carlo Calenda. Nel pomeriggio di sabato è arrivata la precisazione della trasmissione condotta da Bruno Vespa: oltre al confronto tra Letta e Meloni, il programma ha invitato a partecipare i leader politici Berlusconi, Calenda, Conte e Di Maio, ciascuno intervistato per mezz'ora. La nota ha sollecitato la reazione di +Europa per l'assenza di Emma Bonino, e di Sinistra italiana e Verdi, che vedono esclusi i leader Fratoianni e Bonelli.

Dopo il pressing di ieri di Matteo Renzi e Carlo Calenda per avere gli stessi spazi degli altri partiti, il direttore del tg de La7 Enrico Mentana si fa avanti e propone un confronto tra i quattro poli negli studi de La7. "Noi siamo pronti a ospitare in prima serata venerdì 23 settembre i leader dei quattro poli per un confronto finale. Se vorranno, sarà diretto", scrive su Facebook.

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Intanto, protesta anche Clemente Mastella, minacciando lo sciopero della fame: "Continua la petulante insistenza di alcuni segretari di partito di monopolizzare i dibattiti televisivi - ha dichiarato in una nota il segretario nazionale di Noi di centro -. Abbiamo prodotto ricorso agli organi competenti per evitare un ennesimo scempio democratico, uno tra i tanti di questa singolare campagna elettorale. Gli spazi dovrebbero essere dati in più a chi non ha ministri che pur dimissionari continuano a frequentare le tv impazzando dovunque. Le ragioni della democrazia impongono parità di accesso. Inizierò uno sciopero della fame se le regole dovessero essere disattese".

"Credo che gli italiani abbiano il diritto di valutare tutte le idee dei partiti, e quindi auspico un dibattito con le principali forze politiche e i loro leader", ha detto invece il leader della Lega Matteo Salvini. Nelle ultime ore è arrivata la richiesta di una verifica sulla parità di condizioni garantite dal servizio pubblico nei confronti televisivi tra i leader politici, da parte del presidente della commissione parlamentare di vigilanza Rai Alberto Barachini, affinché si garantiscano agli esponenti politici, come previsto dalle norme sulla par condicio in pieno vigore dal 10 agosto, non soltanto spazi equivalenti ma anche di pari rilevanza mediatica e visibilità oraria.
 

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